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TUMORE
TRA
OBESITA’, ALIMENTAZIONE, SEDENTARIETA’E SPORT Le
armi a nostra disposizione per prevenire, alleviare la cura
o
ridurre il rischio ricaduta INTRODUZIONE Galeno
lo battezzava
“carcinoma”, cio�
“granchio”, per l’analogia osservata tra
la forma del
crostaceo e quella di un tumore al seno. Il noto medico greco ha dato
il nome
ad una malattia gi� tragicamente nota dall’alba
dei tempi. Dai fossili di
dinosauri agli antichi egizi abbiamo testimonianza che il tumore non
sia stato
prerogativa della modernit�. Lo � diventata la
sua diffusione, tant’� che il
male � cresciuto significativamente negli ultimi 300 anni.
L’epidemiologia,
cio� la scienza che indaga le cause delle malattie, ci dice
che l’uomo ha
ricoperto il ruolo di protagonista nel promuovere il cancro attraverso: 1.
L’industria
chimica con la produzione di nuove molecole
(amianto, anilina, DDT,
PCB, idrocarburi policiclici…) sconosciute ai nostri sistemi
di difesa e
comunque non sempre testate adeguatamente circa gli effetti tossici 2.
La
diffusione di malattie nuove
(AIDS) e vecchie
(Epatiti B e C) 3.
La
diffusione di obesit� e sovrappeso IL
TUMORE IN NUMERI E STATISTICHE � Nel 2008 il mondo ha contato 12,4 milioni di nuovi casi di tumore � I morti? 7,6 milioni � I sopravvissuti al tumore in America? 12 milioni (dato 2012) � Circa l’80% dei tumori si deve ad agenti esterni � I tumori maligni sono pi� di 200 tipi � Il tumore pi� comune � quello al polmone con 1,52 milioni di casi (2008) � Segue il tumore al seno con 1,29 milioni di casi (2008) � Al terzo posto c’� il tumore al colon-retto con 1,15 milioni di casi (2008) � Nei Paesi sviluppati il tumore maschile pi� frequente � quello alla prostata �
Nei
Paesi in via di sviluppo
il tumore
maschile pi� frequente � quello al
polmone � Il tumore al seno � quello che colpisce di pi� le donne in assoluto (il cancro alla mammella � la principale causa di morte per le donne tra i 40 e i 60 anni) � I
tumori
tipicamente femminili, al seno e all’utero, sono maggiormente curabili rispetto a quelli
tipicamente maschili, come
quello alla prostata L’ORIGINE GENETICA del tumore � limitata a una ristretta percentuale di casi. Molti, almeno un terzo, sono i cosiddetti “fattori di rischio modificabili”, cio� legati al nostro stile di vita oppure a politiche ambientali che non sposano sviluppo e salute . I NOVE FATTORI DI RISCHIO-TUMORE MODIFICABILI RESPONSABILI DI 1/3 DI TUTTE LE MORTI DI CANCRO NEL MONDO: 1. FUMO 2. ALCOL 3. OBESITA’/SOVRAPPESO 4. INATTIVITA’ FISICA 5. INADEGUATO CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA 6. SESSO NON PROTETTO 7. INQUINAMENTO ATMOSFERICO 8. INQUINAMENTO DOMESTICO 9. CONTAMINAZIONE DEI PRESIDI MEDICI Tolte le prime due cause, fumo e alcol, veri flagelli di un’umanit� con decisa inclinazione autolesionista, vediamo di analizzare quanto ci compete pi� da vicino: l’obesit�, il sovrappeso e l’inattivit� fisica
SEDENTARIETA’
E TUMORE: I COLLEGAMENTI Come abbiamo visto nell’articolo “Attivit� fisica, salute e invecchiamento”, grasso e sedentariet� sono un binomio micidiale per le aspettative di vita . Purtroppo chi � normopeso, ma sedentario, non pu� credere che la propria salute sia al sicuro. A conclusione degli studi sulla mortalit� in rapporto all’efficienza fisica, gli esperti hanno distillato uno slogan che sintetizza superbamente il ruolo vitale dell’attivit� fisica: “Better fat but fit, than not fat but unfit”, meglio grassi e in forma che magri e fuori forma. L’ideale sarebbe, ovviamente, essere magri e in forma (fit and not fat). L’inattivit� fisica aumenta il rischio di mortalit� per tutte le cause, dove le malattie cardiovascolari fanno la parte del leone, seguite a stretto giro di posta da diabete e cancro al colon.
Il 30% almeno delle morti legate a problemi di cuore, diabete e cancro al colon sono riconducibili alla vita sedentaria. Se alla sedentariet� sommiamo l’obesit�/sovrappeso le prospettive peggiorano nettamente. Sempre nello stesso articolo abbiamo capito come il nostro organismo sia frutto di un lento processo evolutivo che ha premiato, in termini di sopravvivenza, chi mostrava una migliore tolleranza alla fatica. Prerequisito di vitale importanza in un mondo dove il cibo si guadagnava al prezzo di faticose battute di caccia e marce estenuanti che tenessero il passo delle migrazioni animali. L’uomo attuale dei paesi sviluppati si trova in un mondo rovesciato, dove la fatica fisica � stata ridotta ai minimi termini in nome del comfort. Purtroppo la comodit� e l’alienazione del concetto di fatica sono nemici della salute. Il nostro organismo richiede impegno fisico per la sua manutenzione. Senza di esso iniziano i problemi, anche seri.
SEDENTARIETA’ E TUMORE: UN’ACCERTATA COMPLICITA’ La vocazione al divano ci rende pi� vulnerabili al tumore perch�:
GRASSO
E TUMORE: I COLLEGAMENTI Anche se non � un’equazione, spesso dalla sedentariet� discendono sovrappeso e obesit�. Quando si � sovrappeso? Quando si � obesi? Le due condizioni ponderali sono discriminate sulla base del rapporto peso/altezza al quadrato (BMI, Body Mass Index) o della percentuale di massa grassa stabilita con la plicometria. Nel BMI i valori tra 25 e 29,9 definiscono il “sovrappeso”, mentre sopra 30 troviamo l’obesit�, che in progressione si declina in obesit� di I tipo, II tipo e III tipo (quella oltre 40 classificata anche come obesit� grave). Se avete la possibilit� di misurare la massa grassa (l’approccio pi� semplice � la plicometria) sarete sovrappeso a partire da una massa grassa del 25% (come giovani uomini) o del 25-30% (come giovani donne). Le soglie di tolleranza si alzano con l’et�. Sempre tra giovani uomini e donne, l’obesit� viene dichiarata, rispettivamente, al 30% e al 35% . Altri
metodi di facile approccio e che siano attendibili nel valutare lo
stato di
forma sono la circonferenza addominale
o il rapporto
vita/fianchi.
OBESITA’ E TUMORE, ALCUNI DATI:
� L’OMS ha stimato, nel mondo, 1,6 miliardi di persone sovrappeso e pi� di 400 milioni di obesi (WHO, 2006). � Nel 2007 gli USA registrarono 34.000 casi di cancro negli uomini e 50.500 nelle donne riconducibili all’obesit� (studio SEER-NCI) � L’obesit� � correlata al 20% di tutte le morti per cancro nella donna e al 14% per l’uomo � I tumori associati con l’aumento del BMI (quindi anche il semplice sovrappeso) sono il cancro al seno in post-menopausa, della prostata, del rene, dell’esofago, dell’endometrio � Secondo il National Cancer Institute l’obesit� aumenta il rischio di tumore 1. all’esofago, 2. alla mammella (in postmenopausa) 3. all’endometrio (il rivestimento dell’utero) 4. al colon-retto 5. al rene 6. al pancreas 7. alla cistifellea ed eventualmente altri tipi di cancro.
PERCH�
ESSERE GRASSI PREDISPONE AL TUMORE? � Perch� aumenta la produzione di insulina, ormone deputato al controllo della glicemia, ma con un potente effetto sulla mitosi (replicazione) cellulare. Alti livelli di insulina a digiuno sono correlati a rischio di cancro dell’endometrio, pancreas, colon-retto, seno in post-menopausa � Perch�, stimolato dall’insulina, aumenta anche un altro ormone, l’IGF-1 (ormone insulino-mimetico) i cui alti livelli plasmatici sono stati correlati ad un alto rischio per il cancro del colon-retto, prostata, seno in premenopausa e con meno evidenza in post-menopausa. L’aumento di questo ormone comporta una maggior produzione, nel tessuto adiposo, di un enzima, l’aromatasi che promuove la trasformazione degli ormoni androgeni in estradiolo, ormone ad alta attivit� mitogena nel seno � Perch� aumenta la produzione di proteine infiammatorie, le adipochine. Livelli infiammatori cronici o subacuti, tipici degli obesi, sono associati ad un incremento del rischio di cancro � Perch� aumenta la produzione di leptina, il famoso ormone della saziet�, coinvolto anche nella proliferazione cellulare � Perch� aumenta la produzione di ormoni steroidei (ormoni sessuali, gli estrogeni e il testosterone in particolare, notoriamente attivi nella genesi del tumore al seno, endometrio e alla prostata, rispettivamente). Gli ormoni possono essere degli agenti co-promuoventi nel caso di cellule gi� mutate, oppure possono essere essi stessi promotori della mutazione. Questo � anche un avviso per quegli sportivi che giocano con disinvoltura con iniezioni o pillole di ormoni per migliorare le prestazioni atletiche o, semplicemente, l’estetica � Perch� diminuisce la produzione di SHBG, la globulina legante gli ormoni sessuali. Lo smarcamento dalla globulina lascia in circolo maggiori quantit� di ormoni liberi di svolgere i propri compiti, nel bene e nel male (proliferazione cellule tumorali)
TUMORE E SPORT: PREVENZIONE,
DURANTE E DOPO LA
CURA Assunto che la sedentariet� � un fattore predisponente il tumore, la scienza ha quantificato il peso specifico dello sport nella prevenzione del tumore.
La tabella sotto ci dice in che percentuale lo sport aiuti a prevenire il tumore. Sono numeri importanti, tanto pi� se si considera il rapporto costo/beneficio. PREVENZIONE ATTIVITA’
FISICA E RIDUZIONE DEL RISCHIO CANCRO
TUMORE,
SPORT E
SOVRAPPESO NOTIZIE
IN PILLOLE…
ATTIVIT�
FISICA, TUMORE E BENEFICI
L’attivit� fisica � particolarmente sicura nelle donne durante e dopo la terapia del tumore al seno migliorandone efficienza fisica e qualit� della vita, ma non avrebbe prodotto benefici quanto alla sopravvivenza in generale. Questo ci dice la review pubblicata nel 2011 su Recent Results Cancer Research FAT OR FIT? PREVENIRE IL TUMORE AL SENO CON LO SPORT Un’attivit� fisica ricreativa, a prescindere dal livello di intensit� e praticata nel periodo riproduttivo e postmenopausale diminuisce significativamente l’incidenza di cancro al seno. Per� ingrassare nella postmenopausa abbatte i benefici guadagnati con lo sport (Cancer, Giugno 2012) TUMORE AL SENO ED ET� DELL’INGRASSAMENTO: LE RELAZIONI Ingrassare tra i 18 e i 50-60 � una circostanza che predispone maggiormente al cancro al seno dopo la menopausa. La causa? I livelli di estrogeni mantenuti elevati dal tessuto adiposo delle donne obese, dopo lo “spegnimento” delle ovaie. Dopo la menopausa e lo stop delle ovaie nella produzione di estrogeni, il tessuto adiposo diventa la principale fonte di estrogeni ALLENAMENTO DI FORZA, MENOPAUSA E TUMORE AL SENO Un allenamento di forza (pesi) di moderata intensit� ha dimostrato di ridurre il rischio di frattura nelle donne in postmenopausa sopravvissute al tumore al seno (Breast Cancer Res Treat. 2011) ATTIVIT� FISICA E RIABILITAZIONE DOPO TUMORE AL SENO L’attivit� fisica come riabilitazione ha prodotto buoni risultati soprattutto dopo mastectomia (asportazione chirurgica del seno), a patto che non sussistano controindicazioni tipo problemi a braccio e spalla (linfedema, linfangite) TUMORE ALLA PROSTATA E ATTIVIT� FISICA 1 Nella stessa revisione di studi si � dimostrato come in alcuni pazienti con tumore alla prostata, l’attivit� fisica abbia limitato o addirittura invertito gli effetti collaterali della Terapia di Deprivazione Androgena (ADT) incrementando la massa muscolare e il fitness cardiorespiratorio senza incrementare i livelli di testosterone TUMORE ALLA PROSTATA E ATTIVIT� FISICA 2
Il Journal of Pain Sympthom Manage, nel 2012 pubblica una review in cui conclude che i pazienti con tumore alla prostata, in particolare quelli sottoposti a terapia di deprivazione androgenica (ADT), hanno tratto enormi benefici dall’attivit� fisica, soprattutto se condotta in gruppo e integrata con alcuni esercizi con i pesi. I maggiori benefici sono stati a carico della composizione corporea, l’efficienza fisica, la soglia della fatica e, soprattutto, la qualit� della vita TUMORE E ALIMENTAZIONE NOTIZIE IN PILLOLE…
DIETA
O SPORT? CHI E’ IN POLE POSITION
Se ci sono ancora poche prove che una dieta a basso contenuto di grassi e ricca di fibre pu� essere protettiva da una recidiva o progressione del tumore, ci sono evidenze molto pi� robuste circa gli effetti dell’attivit� fisica dose-dipendenti (Br J Cancer., 2011) TUMORE-DIETA-ESERCIZIO FISICO La review pubblicata nel 2011 su Acta Oncol. sottolinea che il binomio dieta+esercizio pu� influenzare positivamente l’andamento della malattia e la possibilit� globale di sopravvivenza (grazie,ad esempio, ad una modifica dei livelli di insulina, ad una riduzione del danno ossidativo al DNA e ai tassi di proliferazione tumorale) TUMORE E FIBRE Un imponente studio a lungo termine (9 anni) condotto su 500mila Americani (AARP Diet and Health Study) e pubblicato nel 2011 ha messo in relazione il consumo di fibre con la mortalit�. Chi, in entrambi i sessi, consumava fibre ha dimostrato di ridurre il rischio di morte per malattie cardiovascolari, infettive e respiratorie. Chi assumeva pi� fibre ha dimostrato di avere il 22% in meno di possibilit� di morire per qualsiasi causa, rispetto a chi assumeva poche fibre giornaliere. Quanto al tumore, pare che solo negli uomini si sia osservata una relazione inversa tra assunzione di fibre e morte per cancro. Nessuna evidenza in tal senso per le donne. Secondo le linee guida del Ministero dell’Agricoltura Americano (USDA) si dovrebbero assumere 14 gr di fibre ogni 1000 Kcal ingerite TUMORE E DIETA MEDITERRANEA Diverse ampie rassegne di studi o review (molte pubblicate dal Dott. La Vecchia dell’Istituto Mario Negri di Milano) hanno correlato alcuni fondamentali della dieta mediterranea alla prevenzione del tumore. Via libera ai cereali integrali, frutta, verdura, pesce e olio di oliva. Moderare il consumo di carne rossa. Attenzione ai picchi glicemici/insulinemici dati dai carboidrati raffinati. Un’attenzione, aggiungiamo, pi� orientata ai sedentari. Per i distinguo alimentari tra sedentari e sportivi andare all’articolo Il pasto di recupero dello sportivo e la risposta ormonale INDICE GLICEMICO, CARICO GLICEMICO E CANCRO Il rapporto di un’alimentazione ad alto Indice/Carico Glicemico non riguarda tutti i tipi di cancro. Quanto alle donne, una review pubblicata nel 2008 su British Journal of Cancer non ha trovato alcun nesso tra IG/CG e tumore al seno. Un altro studio della stessa rivista medica (2008) ha invece trovato una correlazione tra una dieta ad alto CG e tumore all’endometrio in particolare tra le donne obese. A prescindere dalla dieta, alla fine � sempre l’obesit� che fa la differenza. Un’ampia review e metanalisi pubblicata nel 2009 sul prestigioso American Journal of Clinical Nutrition ha sconfessato qualsiasi relazione tra tumore colorettali o pancreatici e diete ad alto IG / CG. Aggiungiamo che, comunque, una dieta che contenga frequenti pasti ad alto Indice e Carico Glicemico associata a sedentariet� pu� portare all’obesit� con il relativo aumento del rischio-tumore. Chi volesse approfondire i concetti di Carico e Indice Glicemico � invitato a consultare l’articolo Un viaggio nei carboidrati
ESEMPIO DI PASTO AD ELEVATO INDICE/CARICO GLICEMICO
1.Gnocchi di patate 2. Pizza 3. Patate al forno (ma anche fritte) 4. Bibita dolce (the freddo, aranciata, coca…) 5. Torta alla vaniglia o barretta al cioccolato ESEMPIO DI PASTO MEDIO-BASSO INDICE/CARICO GLICEMICO
1.
Pasta TUMORE
ALLE OVAIE E QUANTIT� DI GRASSI NELLA DIETA
Uno studio dal nome lungo quanto un romanzo, il Women's Health Initiative Dietary Modification Randomized Controlled Trial, ma di grande aiuto per la prevenzione del tumore ovarico. Quasi 49 mila donne in postmenopausa sono state seguite per circa 8 anni. L’obiettivo era di valutare l’incidenza del tumore in quel gruppo di circa 20 mila donne incoraggiate a ridurre i grassi nella dieta (20% del totale), aumentando, di contro, il consumo di frutta, verdura e cereali. Le altre 29 mila mantenevano inalterate le abitudini alimentari. Risultato: la dieta povera di grassi ha dimostrato di ridurre l’incidenza del tumore ovarico nelle donne in postmenopausa (J Natl Cancer Inst. 2007) TUMORE E FATICA L’attivit� fisica sarebbe anche un ottimo vaccino per ridurre i sintomi di uno degli aspetti pi� invalidanti del tumore: l’affaticamento. Ci sono prove che l'esercizio fisico, come camminare a bassa intensit� aerobica, tai chi, o in bicicletta, si traduce in una diminuzione complessiva dei livelli di fatica nel corso del trattamento del cancro. Inoltre, una regolare attivit� fisica pu� diminuire lo stress emotivo, la pressione sanguigna e il dolore (Cancer Nurs. 2007; Online J Issues Nurs. 2005) TUMORE,
ORMONI E
INDICE
DI MASSA CORPOREA (BMI)
INSULINA
E IGF-1,
DUE ORMONI ANABOLICI E….TUMORALI
Gli eccessi di insulina (iperinsulinemia) dettati da un’alimentazione ipercalorica e qualitativamente scorretta promuovono la sintesi di un altro ormone, l’IGF-1 (Insulin-Like-Growth Factor). Entrambi hanno un effetto anabolico e aiutano lo sportivo, per esempio, ad aumentare la muscolatura e ad accelerare il recupero post-allenamento. Nel sedentario ipernutrito gli effetti di questi due ormoni, prodotti in quantit� esagerate per questioni dietetiche, rischiano di attuare il loro effetto proliferativo sulle cellule tumorali anzich� su quelle muscolari che non sono allenate e dunque non stimolate a crescere. Come aggravante, insulina e IGF-1 stimolano anche la sintesi degli ormoni sessuali, complici dei loro “genitori” nel favorire la proliferazione cellulare. Insulina e IGF-1 sono tanto pi� attivi quanto pi� si mangia (Proc Nutr Soc. 2001) IPERINSULINEMIA E TUMORE L’iperinsulinemia cronica, cio� frequenti picchi di insulina nel sangue, tipico di chi fa sport da divano mangiando tanto e male (vedi pasti ricchi di grassi o ad alto Indice e Carico Glicemico), pu� essere una causa di tumori del colon, pancreas, endometrio, e possibilmente anche del seno (Proc Nutr Soc. 2001) INDICE DI MASSA CORPOREA E TUMORE L’indice di massa corporeo (BMI), cio� quella semplice operazione che mette in rapporto il nostro peso con l’altezza in metri al quadrato (kg/m2) pu� essere usato come campanello d’allarme per predire la possibilit� di sviluppare un tumore. Lo studio chiamato “Million Women Study” (proprio perch� ha coinvolto 1,2 milioni di donne del Regno Unito) � stato rivelatore. Le donne avevano un’et� compresa tra i 50-64 anni, osservate tra il 1996-2001 in media per 5,4 anni quanto al numero di casi di cancro (45.037) e per 7 anni quanto al numero di decessi per cancro (17.203). Conclusione: l’aumento del peso valutato tramite il BMI ha dimostrato una correlazione con l’aumento dell’incidenza di 10 casi di cancro sui 17 considerati. Un dato preoccupante: tra le donne inglesi, met� dei tumori all’endometrio e met� degli adenocarcinomi all’esofago sono attribuibile al sovrappeso/obesit� (BMJ. 2007). Lancet, nel 2008, giunge ad una conclusione analoga pubblicando gli esiti di una metanalisi che ha coinvolto, stavolta, uomini e donne. Un aumento di 5kg/m2 nel BMI � associato con un aumentato rischio di tumori maligni pi� comuni e meno comuni. All’opposto, da un’analisi del National Cancer institute (NCI), perdere un punto di BMI, pari a circa 1kg in un uomo dal peso medio, risparmierebbe 100.000 casi di nuovi tumori negli USA, da qua al 2030 BMI, UOMINI E TUMORE Tra
gli
uomini, un pi� alto BMI � fortemente associata ad
un aumentato rischio di
cancro colo rettale. Se il grasso in
pi� � viscerale, il rischio aumenta
(NCI) ATTIVITA’
FISICA DOPO
LA DIAGNOSI DOSI
E TIPOLOGIA
Mentre durante e dopo la cura viene riferita una sensazione cronica di fatica (pochi muscoli e insufficiente trasporto di ossigeno agli stessi), ad un anno dal trattamento del cancro la persona si connota anche per ingrassamento e perdita di massa muscolare. Questa forma di obesit� sarcopenica, cio� un sovrappeso connotato da poca massa muscolare, rischia di aumentare le recidive e diminuire l’aspettativa di vita dopo il trattamento (per problemi di cuore, ipertensione, diabete mellito, osteoporosi, obesit�, depressione…) se non viene inserita dell’attivit� fisica. Nota importante: Nel caso dei pazienti oncologici le linee guida e le tabelle sono riportate per conoscenza, mentre si rimanda al medico curante la disposizione di test fisici e della eventuale pratica sportiva con la sua declinazione personalizzata in termini di tipo di attivit�, frequenza, intensit� e durata
LE LINEE GUIDA GENERALI SULLA PREVENZIONE E
POST-TRATTAMENTO
Tratto
da “Strenght
&
Conditioning”-Anno
1, N.2-Maggio-Agosto 2012 *Attivit�
sportive pari a 8-9 MET di
intensit�
Come gi� premesso, l’attivit� fisica deve avere il nulla osta del medico, possibilmente dopo test clinici (del sangue, spirometria, elettrocardiogramma…) e da sforzo. Una volta conseguita la patente clinica di idoneit� all’attivit� fisica e salvo specifiche controindicazioni si pu� cominciare a lavorare.
CHE
SPORT FARE? CON CHE FREQUENZA E A QUALE INTENSITA’? Secondo le linee guida generali lo sport dev’essere a carattere misto: aerobico, di forza (per combattere la perdita di massa magra durante e dopo la cura) e di flessibilit� (stretching)
Tratto
da
“Strenght
& Conditioning”- Anno 1,
N.2-Maggio-Agosto 2012 BIBLIOGRAFIA
Katch, Mc Ardle “Fisiologia applicata allo sport”, 2001-Casa Editrice Ambrosiana Menotti Calvani “Vincere il cancro? Di corsa…!!!”, Strenght & Conditioning, Anno 1, N.2-Maggio-Agosto 2012- Calzetti & Mariucci Editore Alejandro Lucia, Fernando Herrero “Attivit� fisica e cancro”, Strenght & Conditioning, Anno 1, N.2-Maggio-Agosto 2012- Calzetti & Mariucci Editore Review- Clin J Oncol Nurs. 2012 Jun 1;16(3):293-300. Physical activity in patients with advanced-stage cancer: a systematic review of the literature. Albrecht TA, Taylor AG. Review- Curr Treat Options Oncol. 2008 Jun;9(2-3):135-46. Epub 2008 Aug 13. Exercise in prevention and management of cancer. Newton RU, Galv�o DA. Review- Recent Results Cancer Res. 2011;186:237-53. Physical activity and gastrointestinal cancer survivorship. Sellar CM, Courneya KS. Review- J Pain Symptom Manage. 2012 Jan;43(1):96-110. doi: 10.1016/j.jpainsymman.2011.03.006. Epub 2011 Jun2. Body composition, physical fitness, functional performance, quality of life, and fatigue benefits of exercise for prostate cancer patients: a systematic review. Keogh JW, MacLeod RD. Review- N Z Med J. 2011 Jun 24;124(1337):77-89. Physical activity among cancer survivors: a literature review. Szymlek-Gay EA, Richards R, Egan R. Review- Br J Cancer. 2011 Nov 8;105 Suppl 1:S52-73. doi: 10.1038/bjc.2011.423. The role of diet and physical activity in breast, colorectal, and prostate cancer survivorship: a review of the literature. Davies NJ, Batehup L, Thomas R. Review- Cancer Treat Rev. 2010 Apr;36(2):185-94. Epub 2009 Dec 4. Exercise and cancer rehabilitation: a systematic review. Spence RR, Heesch KC, Brown WJ. Review- Online J Issues Nurs. 2005 Mar 28;10(2):7. Exercise and cancer recovery. Visovsky C, Dvorak C. Review- Cancer Nurs. 2007 Sep-Oct;30(5):E35-45. Fatigue and physical activity in older adults with cancer: a systematic review of the literature. Luctkar-Flude MF, Groll DL, Tranmer JE, Woodend K. Review- Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2005 Jul;14(7):1588-95. Controlled physical activity trials in cancer survivors: a systematic review and meta- analysis. Schmitz KH, Holtzman J, Courneya KS, M�sse LC, Duval S, Kane R. Review- Cancer. 2012 Jun 25. doi: 10.1002/cncr.27433. [Epub ahead of print] Fat or fit: The joint effects of physical activity, weight gain, and body size on breast cancer risk. McCullough LE et Al. Review-Methods Mol Biol. 2009;472:57-88. Energy balance, physical activity, and cancer risk. Fair AM, Montgomery K. Review- Proc Nutr Soc. 2001 Feb;60(1):91-106. Energy balance and cancer: the role of insulin and insulin-like growth factor-I. Kaaks R, Lukanova A. Breast Cancer Res Treat. 2011 Jun;127(2):457. Epub 2011 Mar 19. Strength training stops bone loss and builds muscle in postmenopausal breast cancer survivors: a randomized, controlled trial. Winters-Stone KM, Dobek J, Nail L, Bennett JA, Leo MC, Naik A, Schwartz A. BMJ. 2007 Dec 1;335(7630):1134. Epub 2007 Nov 6. Cancer incidence and mortality in relation to body mass index in the Million Women Study: cohort study Reeves GK, Pirie K, Beral V, Green J, Spencer E, Bull D; Systematic-review e meta-analysis Lancet. 2008 Feb 16;371(9612):569-78. Body-mass index and incidence of cancer: a systematic review and meta-analysis of prospective observational studies. Renehan AG, Tyson M, Egger M, Heller RF, Zwahlen M. Arch Intern Med. 2011 Jun 27;171(12):1061-8. Epub 2011 Feb 14. Dietary fiber intake and mortality in the NIH-AARP diet and health study. Park Y, Subar AF, Hollenbeck A, Schatzkin A. J Natl Cancer Inst. 2007 Oct 17;99(20):1534-43. Epub 2007 Oct 9 Low-fat dietary pattern and cancer incidence in the Women's Health Initiative Dietary Modification Randomized Controlled Trial. Prentice RL, Thomson CA, Caan B, Hubbell FA, Anderson GL, Beresford SA, Pettinger M, Lane DS, Lessin L, Yasmeen S, Singh B, Khandekar J, Shikany JM,Satterfield S, Chlebowski RT. Review- Nutr Rev. 2009 May;67 Suppl 1:S126-9. Association between Mediterranean dietary patterns and cancer risk. La Vecchia C. Review- Public Health Nutr. 2009 Sep;12(9A):1595-600. Diet and cancer in Mediterranean countries: carbohydrates and fats. Bosetti C, Pelucchi C, La Vecchia C. Review-Public Health Nutr. 2004 Oct;7(7):965-8. Mediterranean diet and cancer. La Vecchia C. Review-J Br Menopause Soc. 2006 Dec;12(4):139-42. Nutrition and cancer risk: an overview. Fern�ndez E, Gallus S, La Vecchia C. Review-Br J Cancer. 2008 Aug 5;99(3):434-41. Dietary glycaemic index, glycaemic load and endometrial and ovarian cancer risk:a systematic review and meta-analysis. Mulholland HG, Murray LJ, Cardwell CR, Cantwell MM. Review-Br J Cancer. 2008 Oct 7;99(7):1170-5. Epub 2008 Aug 26. Dietary glycaemic index, glycaemic load and breast cancer risk: a systematic review and meta-analysis. Mulholland HG, Murray LJ, Cardwell CR, Cantwell MM. http://www.cancer.gov/cancertopics/factsheet/Risk/obesity |
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