ALIMENTAZIONE
SPORT
DIMAGRIMENTO
a cura di Orazio
Paternò
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QUANDO LO
SPORT VA ALLA TESTA
Gli
infortuni alla testa acuti e
cronici dovuti a sport da contatto non sono da sottovalutare e
rappresentano
una preoccupazione nell’ambito della salute pubblica. Ci sono
prove che
suggeriscono che gli sport da contatto violento possono incrementare il
rischio
di disordini neurodegenerativi come l’Alzheimer. Anche se i
dati sono
conflittuali. Con
la sigla TBIs
si indicano gli infortuni
alla testa legati allo sport (sports-related traumatic
brain injuries).
La loro
cronicità si può associare allo spettro di
disturbi tipicamente legati alle
conseguenze di lungo termine incidenti alla testa, tipo la
CTE, o encefalopatia cronico-traumatica (chronic
traumatic encephalopathy),
la demenza pugilistica, il parkinsonismo
post-traumatico, la demenza post-traumatica o la CPCS o sindrome da
post-trauma
cronico (chronic postconcussion syndrome). Attualmente
l’esame neuropatologico
di tessuto cerebrale è l’unico modo certo per
diagnosticare la CTE GLI
SPORT PIU’ COLPITI L’AMERICAN
MEDICAL SOCIETY FOR SPORTS MEDICINE
nella sua recentissima posizione ufficiale relativa alle commozioni
cerebrali
negli sport da contatto (British Journal
of Sports Medicine, 2013) dichiara che degli studi hanno
rilevato
un’associazione tra una prima commozione cerebrale e la
disfunzione cognitiva
cronica. Quello che oggi è un forte sospetto
diverrà certezza, aggiunge, solo
di fronte a studi epidemiologici di larga scala.
E si invita a fare profilassi educativa
(fair-play) e con presidi (caschi) negli sport più a rischio
come football,
lacrosse, hockey, sia in quelli più soft, come soccer
(calcio) e rugby NEUROPATOLOGIE
E CALCIO Anche
il calcio è stato oggetto di studi, visti gli impatti
ripetuti tra pallone e
testa. Gli Americani chiamano heading
l’uso della testa per il
controllo della palla. Tra i giovani calciatori (13-16 anni) non si
sono
osservati segni di danni neuropsicologici (Child Neuropsychol. 2005). La
rivista Neuropsycology Review nel
2003 ha
pubblicato una review in cui si ammette che non
c’è una prova ancora affidabile
che leghi i traumi alla testa tipici del calcio o semplicemente
l’heading a
possibili danni neuropsicologici. Rischio
neurodegenerativo scongiurato anche dallo studio condotto su 92 ex
giocatori
professionisti inglesi e pubblicato nel 2013 sul British Journal of
Sports
Medicine. La prestigiosa rivista riconosce onestamente che questa
è la
conclusione di un solo studio e che si attendono studi longitudinali su
numeri
molto più ampi. E’ una buona parola, ma non
è ancora l’ultima. Nel 2012 JAMA pubblica i risultati di un confronto relativo all’integrità della materia bianca condotto a suon di DTI* tra nuotatori e calciatori. Nello studio sono stati inclusi gli agonisti senza una precedente commozione cerebrale sintomatica. Nonostante questo i calciatori hanno mostrato danni riconducibili ad una possibile demielinizzazione, cioè un danno alla guaina mielinica, sostanza vitale per la conduzione dell’impulso nervoso. Le cause restano sconosciute, per ora. Gli autori concludono che lo studio, pur avvantaggiandosi di alta tecnologia, abbia dei limiti tra cui il numero di soggetti studiati. Si spera che studi futuri confermino i risultati e chiariscano l’eziologia e gli effetti delle alterazioni della materia bianca registrate tra i calciatori. GLOSSARIO DTI: Il tensore di diffusione è uno strumento di risonanza magnetica attraverso il quale si possono costruire immagini biomediche (DTI, acronimo inglese per Diffusion Tensor Imaging) anche tridimensionali. SITOGRAFIA Review- Nat Rev
Neurol. 2013 Apr;9(4):222-30. doi:
10.1038/nrneurol.2013.33. Epub 2013 Mar 12. The clinical
spectrum of sport-related traumatic
brain injury.
Dementia
resulting from traumatic brain injury:
what is the pathology?
Shively S, Scher AI, Perl DP, Diaz-Arrastia
R.
American
Medical Society for Sports Medicine
position statement:
concussion in sport.
Harmon et
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Chronic
traumatic encephalopathy in athletes:
progressive tauopathy after repetitive head injury.
PM R. 2011 Oct;3(10 Suppl 2):S460-7. doi: 10.1016/j.pmrj.2011.08.008. Long-term
consequences of repetitive brain
trauma: chronic traumatic encephalopathy.
Neuropsychological
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play and football heading: a
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The
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a review.
Rutherford A, Stephens R, Potter D.
Heading in
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decline and dementia: evidence from screening retired professional
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Chronic
Traumatic Encephalopathy: A Potential Late Effect of
Sport-Related Concussive and Subconcussive Head Trauma
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