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  a cura di Orazio Paternò
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UNA VITA PER LA SOIA

 

 
Riso di soia, spaghetti di soia, gallette di soia, tofu…e poi latte, yogurt, burro, panna di soia…tutta la propria vita immolata nel nome della SOIA. Magari in buona fede. Buona per l’ideologia, ma non per la salute. Quella fede di marca integralista che guarda in tralice chi osa solamente salivare di fronte alla prosaica fettina. Quella fede alimentata dalle ubbie vegane che minacciano la graticola per chi si abbandona alla lascivia dello scamone o alla leggerezza della bresaola. Una fede, appunto. Che di fronte alla logica rivela tutta la sua vacua inconsistenza. Una fede che ti accoglie in un abbraccio mortale dopo averti imbambolato a suon di giaculatorie sul mondo vegetale…quello buono, materno, sano, accogliente e amico della tua salute…come quello in salsa di soia, tanto celebrato dai mantra salutistici a senso unico. La soia, taumaturgica al punto da dare la patente d’immortalità ai suoi devoti, secondo gli sponsor del celebre legume.

OLTRE IL MITO. Oltre il mito c’è la scienza. E che cosa ci dice sulla soia? Che forse è un alimento di cui non abusare, dato che promuove la produzione degli ormoni tanto noti alle donne, gli ESTROGENI. Noti alle cronache del benessere, perché buoni per proteggere lo scheletro e gestire il ciclo mestruale. Ma anche specializzati nel regalare ciccia tra cosce e glutei e complici silenziosi della ritenzione idrica. Dunque pessima scelta abusare di soia. Soprattutto per chi parte già sovrappeso e in ritenzione. Pessima scelta anche per chi va in palestra cercando di ricavarne un po’ di muscoli. La soia è nemica del testosterone. E senza testosterone diventa un’impresa di Sisifo rassodarsi o coltivare un bicipite da podio.

La soia contiene acido fitico (fitati) che può legare i minerali come calcio, magnesio, manganese, zinco, rame e ferro riducendone la disponibilità per l’organismo. Fino a quando le ossa sapranno far fronte all’aggressione della soia che saccheggia il calcio, preziosissimo per la loro salute? E che fine farà il metabolismo che si accende anche grazie alla fisiologica presenza di magnesio? Con la crisi dei minerali, accompagnata da un eccesso di estrogeni, potranno fare capolino aritmie, tachicardie, mal di testa, problemi venosi e ritenzione di liquidi…E la cellulite? Ringrazia.

La soia contiene grandi quantità di "anti-nutrienti" naturali. Primi fra tutti ci sono dei potenti inibitori di enzimi che bloccano l'azione della tripsina (enzima che scinde le proteine) e di altri enzimi necessari per digestione delle proteine. Come si fa a restaurare a dovere muscoli, unghie, capelli, tendini, legamenti in uno scenario alimentare così ostile alla crescita?

DALLA TEORIA ALLA PRATICA

Grazie alla preziosa collaborazione del collega Giuseppe Poloni è stata testata una donna che si è consegnata mani e piedi alla soia. Soia ovunque, dalla colazione alla cena. In un delirio ossessivo. Fatta una “fotografia” tramite bioimpedenza è emerso lo scempio biologico perpetrato da un regime alimentare integralista: cellule muscolari cannibalizzate, ambiente extracellulare “allagato” dall’acqua non più trattenuta dalle paratie delle membrane cellulari ridotte a stracci, potassio “scappato” dall’ambiente intracellulare che ora bivacca beato e sornione dove non dovrebbe (ambiente extracellulare), acqua corporea ben sotto il minimo sindacale e mal distribuita (prosciugati i serbatoi intracellulari con fatali tracimazioni all’esterno-vedi ritenzione-), stato infiammatorio alle stelle (AGEs e matrice extracellulare fuori scala), salute dello scheletro abbandonata da tempo (calcio eroso sia per tamponare lo stato infiammatorio che poco disponibile causa il carico di fitati della soia), una massa muscolare che oramai è solo un vago ricordo (23,2% contro un minimo richiesto di 35%). E così via per tanti altri valori…Il tutto a dispetto di un BMI “normale” (19,3).

  

 
Insomma, uno scenario da apocalisse biologica. Di cui non è responsabile la soia in sé, ma il suo abuso. L’abbraccio integralista ad uno stile alimentare monolitico o, come in questo caso, ad un solo alimento, pur declinato in tanti prodotti,non paga. Mai. Purtroppo le mode alimentari di oggi si ostinano a fare tesseramenti a suon di fanatismo. Una guerra vinta dai pochi guru-illusionisti e persa dai tanti consumatori-illusi…