ALIMENTAZIONE
SPORT
DIMAGRIMENTO
a cura di Orazio
Paternò
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LA PALESTRA OMEOPATICA Il fitness definitivo Palleggiavo con la noia in rete tra diete e allenamenti in overdose di modestia. Pareva oramai persa la speranza di trovare qualcosa fuori dal coro della retorica quando, in questi anfratti digitali, una frase ad effetto ha stoppato le dita che correvano veloci sulla tastiera: “La Palestra Omeopatica, oltre i soliti cliché” D’improvviso, si è riacceso il bagliore dell’interesse. Che fosse finalmente arrivato qualcuno in grado di spargere semi di qualità in questo deserto di idee? Che fosse l’epifania di un metodo di allenamento che riscattasse anni di sconforto neuronale e di delirifici pseudoscientifici? Lette le prime righe del testo di riferimento della palestra omeopatica, l’ORGANON OF MAGIC, montava l’ottimismo per le novità e il rigore scientifico che corroborava questa nuova proposta. Un allenamento dal quale pareva sgorgassero parole di scuse per quanto visto finora: “Perdonate se qualche para-guru ha trafficato con facili promesse, con il vostro bisogno di speranza, e scusate pure per il ripescaggio emotivo di parole come sudore, ipertrofia, pain and gain”. “Noi siamo diversi!” Emanava da quelle poche righe che descrivevano il nuovo metodo. Anzi. Il Metodo. “Da domani lo sport non sarà più lo stesso!”, mi son detto. “Qua non abbiamo la solita merce da share!” . E mentre tutto gli altri metodi di allenamento venivano archiviati tout court nel ripostiglio dell’amarcord, ho investito capitali di tempo per comprendere a fondo le elaborate tecniche dell’allenamento con happy end garantito. E ho scoperto i segreti della palestra omeopatica. Che ora vorrei porgervi con quella delicatezza e riverenza che si devono a chi sta facendo la storia del fitness… NON TONIFICHI? COLPA DEL “MIASMA”! Parliamo di “VIS VITALIS” e “MIASMA”, la forza e il suo lato oscuro. Se la VIS VITALIS, quell’energia metafisica che gonfia le vele del tuo impegno in palestra, viene fiaccata dalle sirene divanesche del MIASMA, ferale esalazione della Dea Pigrizia e che altera il funzionamento della VIS VITALIS, è necessario correre ai ripari. Come? Applicando il principio de “Il simile cura il simile”
COSA VUOL DIRE “DILUIZIONE”? Più bassa è la concentrazione del principio somministrato (bilancieri e manubri) al malato di flaccidume e migliore è la sua efficacia, contravvenendo a quelli che erano gli obsoleti principi basilari della crescita muscolare (carichi medio-alti, recuperi controllati, una buona dose acido lattico su un letto di ATP esausto) In pratica, grattate un po’ di ghisa da un disco. Per cominciare, assicuratevi di non oltrepassare l’ordine dei 20 milligrammi. Dopodiché fondete la polvere di ghisa a foggia di un nuovo micro-disco. Usatelo per sviluppare il tono dei vostri asfittici muscoletti finchè non sarà necessaria un’ulteriore diluizione del carico di 10 volte (diluizione decimale, indicata con DH1) o di 100 volte (diluizione centesimale, indicata con CH1). Dopo una fase di adattamento seguirà un’altra diluizione decimale (DH2) o centesimale (CH2) e così via fino al punto di non riuscire più a trovare un solo atomo di ghisa. Il “quando” partire con la prima diluizione lo deve decidere l’ OMEO-PERSONAL attraverso un’indagine olistica che tenga conto dell’interazione della vis vitalis con tutte le componenti dell’organismo afflitto da (de)cadenza gravitaria. Il passaggio da una diluizione all’altra prevede l’applicazione della SUCCUSSIONE, ovvero lo scuotimento sistematico del “rimedio” seguendo dei criteri che le malelingue definirebbero “magici” La SUCCUSSIONE (o agitazione) è usata in tutti i campi scientifici -ah, la scienza, entità lasciva e pervertita!- per velocizzare l’omogeneizzazione del sistema: le provette vengono scosse per fare in modo che le diverse componenti della miscela siano omogeneamente distribuite in ogni punto del sistema. Questo assicura la migliore efficienza di una reazione chimica o di un processo di estrazione. Ciò avviene, banalmente, in quel mondo infetto da superbia e da avidità purulente che chiamano volgarmente SCIENZA LA SUCCUSSIONE DELLA PALESTRA OMEOPATICA, invece, non ha come finalità l’omogeneizzazione della miscela, ma quella di DINAMIZZARE il peso sollevato per attivare le sue energie e capacità terapeutiche. IN PRATICA, prima di iniziare a sollevare i pesi – rigorosamente calibrati sull’ordine dei milligrammi- è necessario scuoterli per venti minuti. A braccia alzate simulando i gesti ritmici dei migliori bailaoras quando suonano le nacchere. Se siete una donna, sarebbe opportuno completare il rito accompagnando alle nacchere dei tacchi incendiari, la gonna sollevata in gesto di sfida e lo sguardo ardente da pasionaria
E
terrete lontani quei MIASMI che cercheranno di perturbare questa forza
metafisica che vi accompagnerà lungo le strade di un gluteo finalmente
sollevato dai propri disagi gravitari ed esistenziali. Lo stesso gluteo
sfiaterà dal suo pertugio un inno alla gioia che tutti vorranno tagliare col
naso, tale sarà il profumo emanato dalla sinfonia A questo punto chiedo ulteriori
illuminazioni a OSVALDO CAPRIOLI, massimo esperto in ginnastica omeopatica,
stili di vita olistici e salto della scienza a piè pari Facciamo una piccola premessa: l'allenamento omepatico naturalmente si basa sul corpus di conoscenze omeopatiche e ne sfrutta uno degli assiomi fondamentali, LA MEMORIA DELL'ACQUA Il punto dunque di tutto l'allenamento omeopatico è come imprimere la memoria della serie di esercizi nell'acqua e nel liquido cellulare dei muscoli coinvolti
Il livello più profondo, oserei dire iniziatico del feng shui della palestra omeopatica, si ottiene collimando la palestra e le panche su quali eseguire gli esercizi con le correnti magnetiche e le linee di forza terrestri. Riassumendo abbiamo 4 livelli:
Per ottenere il massimo effetto della ginnastica omeopatica questi quattro elementi devono essere resi coerenti, devono essere tutti indirizzati nella stessa polarità, così da sommarne le forze.
L’OMEO-PERSONAL ha questo delicato compito di mantenere la coerenza anche durante gli esercizi verificando costantemente gli allineamenti Il consiglio di solito è cominciare con una normale ripetuta di esercizi e poi man mano ridurne il numero, fino a una sola ripetuta per serie.
Si sono visti casi di atleti formatisi con la palestra omeopatica che dopo diversi mesi di allenamento ormai non avevano più bisogno nemmeno degli attrezzi ma, messi a coerenza, dovevano solo esercitare il muscolo dell'esercizio, senza farlo con fatica. A fare il lavoro era la memoria dell'acqua ormai catalizzata
Non è neanche il caso di precisare quanto sia importante nella palestra omeopatica una pratica meditativa per sviluppare la capacità di connettersi al proprio io profondo. È proprio la mancanza di questo passaggio che spesso invalida un intero allenamento omeopatico
Ultima nota contro una pratica che non possiamo definire che doping. Ci sono stati casi di raccolta del sudore di atleti particolarmente performanti nella ginnastica omeopatica. Il ragionamento è che il sudore contiene una concentrazione di acqua con memoria dell'esercizio. Sudore che poi viene diluito in acqua matriciale con soluzioni in parti per milione. L'effetto è naturalmente quello di accelerare la memoriazzazione dei propri muscoli ma neanche a dire introducendo nel proprio organismo una memoria altrui con tutti i rischi connessi di perdita del sé astrale. Noi ci dissociamo profondamente da questa pratica e abbiamo denunciato alla Polizia postale i siti dove si vendono questi preparati. |