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nutella &
Co. TUTTO
SULLE CREME SPALMABILI INTRODUZIONE Antistress, antidepressiva, peccato di gola, trasgressione sfacciata a tutti i mantra salutistici, salto nel vuoto del puro piacere del gusto…questo e tanto altro è la Nutella, tributo cremoso all’edonismo del pasticcio, icona gustativa acclamata dai palati di tutto il mondo. Di fronte ad essa poco o nulla valgono le geremiadi salutistiche che invitano alla moderazione, se non alla rinuncia. Di fronte allo schiacciante, quanto delizioso potere seducente della crema spalmabile per eccellenza non ci resta che limitare i danni dando indicazioni. Di che tipo? Per esempio, quali sono le migliori creme in commercio? Quali i fanalini di coda? Qual è l’etichetta ideale? Quali sono gli ingredienti peggiori delle creme spalmabili? Meglio leggere gli ingredienti in ordine di grammi o di calorie? Sono davvero meglio le creme light…? Le equo solidali…? E le…bio? E quella patina bianca sulla crema…? NUTELLA, MA NON SOLO Il suo successo planetario ha generato una ridda di varianti sul tema delle creme spalmabili: talora solo brutte fotocopie, ma anche decorosi prodotti con dignità salutistica fino all’eccellenza blasonata da gourmet. Purtroppo, questi ultimi, reperibili solo nei negozi specializzati e a prezzi all’altezza della qualità offerta. Le creme spalmabili, identificate per metonimia alla star della categoria, la Nutella, rappresentano tutte, senza esclusioni, un alimento ipercalorico e iperlipidico, cioè grasso. In media 100 gr di crema spalmabile apportano dalle 500 alle 540 Kcal, di cui più della metà rappresentate quasi sempre dai grassi. Un cucchiaino di Nutella, per esempio, pesa tra i 10 e i 13 gr. Per arrivare ai 100 gr della porzione da tabella alimentare ci vorrebbero 7-10 cucchiaini, quantità non troppo distante dagli standard dei golosi. Per i consumatori sobri, una fetta di pane da 50 gr con 20 gr di Nutella sono comunque 250 Kcal. Tenendo buona la quantità di 100 gr del goloso medio vediamo di fare qualche confronto sulle porzioni medie con altri alimenti comuni. 7-10
cucchiaini di crema spalmabile qualsiasi sono
500-540 Kcal
(Dati tratti dalle tabelle INRAN) Il confronto fatto nella tabella è sul piano esclusivamente calorico: una sfida indifferenziata, a prescindere dalle componenti, ma già utile per capire quanto “fieno” mettiamo in cascina con alcuni cucchiaini di crema. Non
basta
guardare alle calorie, ovviamente. Altrimenti potremmo
tranquillamente dedurre che sostituire la crema con un Big-Burger
sarebbe tutto
di guadagnato: ben 100 Kcal in meno rispetto a 100 gr di crema. E, dato
che
creare un deficit calorico di 100 Kcal al giorno, per tutto
l’anno, corrisponde
a perdere fino a 2 kg di grasso, potremmo concludere di poter dimagrire
col
fast-food. Purtroppo le cose non stanno così e la corretta
alimentazione è
fatta sì, di “quanto”
mangiamo, ma anche
di “cosa” mangiamo. Questo, però, esula
dal tema dell’articolo.
NUTELLA
&Co.,
SENZA INGRASSARE Se
non si vuole
ingrassare, il consumo di creme spalmabili
tipo Nutella deve innanzitutto essere vincolato al “poco e
saltuariamente”:
solo un piacere che ci permettiamo ogni tanto, possibilmente senza
perdere il
controllo, pur riconoscendo la compulsiva tentazione di svuotare il
vasetto
dopo la timida partenza del primo cucchiaino. Si può dare
un’ indicazione
generica di non superare i due cucchiaini per volta, un paio di volte
la
settimana. Troppo generica, però, perché bisogna
considerare variabili come la
sedentarietà/attività fisica del soggetto,
alimentazione in generale (se già
uno mangia male, una crema spalmabile è solo
un’aggravante da sconsigliare) e
il metabolismo ricavato dalla percentuale di massa magra.
LA QUALITA’: VERA SFIDA ALLE CREME SPALMABILI Premesso il principio non trattabile della quantità indispensabile alla “tenuta in sicurezza” delle circonferenze di pancia, cosce e glutei, per consumare un cibo che sia anche attento alla salute, dobbiamo percorrere il sentiero della qualità degli ingredienti. Qual è l’etichetta ideale di una crema spalmabile? Quali sono gli ingredienti “NO” e gli ingredienti “SI” per consumare (sempre con moderazione) il prodotto senza preoccuparci troppo di colesterolo e trigliceridi?
2. Le nocciole 3. I grassi e
gli oli 4. Gli aromi 5. La sequenza
degli ingredienti
Le creme di minor pregio risparmiano sul cacao e sul burro di cacao aggiungendo più zucchero. La Nutella ha lo zucchero al primo posto (57%), ma anche la Squizzy, crema alla nocciola Dolci Preziosi, la crema Valsoia, la SIDIS, la crema Dolciando Dolciando, la Crema alle nocciole ESSELUNGA e tante altre... Medaglia d’oro per la NutKao che si consegna quasi totalmente allo zucchero, con un eclatante 67%.
GRAMMI
O CALORIE? Attenzione, se trasformate i grammi degli ingredienti nelle calorie corrispondenti potreste avere delle sorprese. Un gr di carboidrati e proteine hanno valore calorico di 4, mentre un gr di grassi corrisponde a 9 Kcal. Prendiamo ad esempio la Nutella, per trarre una conclusione che vale praticamente per quasi tutte le creme. La crema della Ferrero mette al primo posto lo zucchero, sulla base di una classifica decrescente basata sui grammi: 1. Carboidrati:
57 gr 2. Grassi: 31
gr 3. Proteine:
6,5 gr Se convertiamo i grammi in calorie la Nutella dovrebbe rivedere il proprio status nutrizionale ribaltando così la classifica così: 1. Grassi = 52,86% 2. Carboidrati = 42,13% 3. Proteine = 5%. Sapere che quello che vi state mangiando contiene più del 50% di grassi, potrebbe essere un buon deterrente per limitare i danni e non trangugiarsi mezzo vasetto alla volta. In ogni caso, sarebbe un’informazione nutrizionale più corretta. Questo, però, non è da imputare alle aziende che si attengono alla normativa.
Ora le differenze si fanno sostanziali. Innanzitutto per la percentuale di nocciole: si va da un misero 13% (vedi Nutella, Rigoni, Valsoia…) ad un ottimo 45-50% (Pariani, Amedei, Caffarel, Novi, Lindt…). In secondo luogo la qualità stessa delle nocciole: le migliori sono quelle del Piemonte e, meglio ancora, quelle denominate Piemonte IGP (Lindt, Guido Gobino, Pariani, Domori, Amedei, Venchi) o Varietà Tonda e Gentile. Perché
è così importante la quantità di
nocciole? Perchè meno nocciole significa meno proteine, più zuccheri e più grassi “cattivi” per compensazione, come i grassi o gli oli vegetali. Anche le nocciole contengono parecchi grassi, molti dei quali di buona qualità (grassi monoinsaturi). Inoltre nelle nocciole troviamo anche vitamine (A,E) e minerali (ferro, magnesio, potassio, calcio…). E una buona frazione proteica.
I grassi sono un ingrediente indispensabile alle creme, impossibile rinunciarvi. Servono per dare consistenza cremosa all'impasto. E’ possibile, però, fare una scelta salutistica sui grassi. Dunque meglio evitare i grassi di pessima qualità: grassi e oli vegetali, olio di palma, olio di colza, olio di cocco, olio di girasole. Buoni per la conservazione, meno buoni per la salute. La Nutella fa pervenire dei generici, quanto discutibili “oli vegetali”. Alcuni di questo oli non sarebbero male se ottenuti da una spremitura a freddo anziché dal processo di raffinazione. Dato che la legge non impone questa specifica, ci si sente autorizzati a sospettare la probabile presenza della versione raffinata di quegli oli, molto economica e garante di lunga conservazione. Il peggiore tra gli oli è
quello di colza,
a causa della presenza dell’acido erucico, vero killer per la salute. Non a caso la sua presenza negli oli di semi vari è severamente vincolata ad un tetto massimo del 5%. Esiste la versione OGM dell’olio di colza, l’olio di canola. La bioingegneria ha abbassato i livelli di acido erucico, ma resta sempre un prodotto sconsigliato a causa della presenza dei pessimi acidi grassi trans (5%) generati dal processo di raffinazione. Se questo olio viene usato nella frittura, la quota di grassi trans passa dal 5% al 25% (Enig, 1997). Meglio il
pregiato burro di
cacao (grasso ricavato dal cacao)
o il burro concentrato. Sono componenti ricchi, sì, di grassi saturi, ma privi di grassi idrogenati o trans evocati dai processi di raffinazione cui sono sottoposti gli oli vegetali. Il burro contiene una discreta quantità di MCT (grassi a catena media) ininfluenti sui livelli di colesterolo. Le migliori creme sono quelle con la dicitura “Senza grassi aggiunti”, senza, cioè i grassi o oli vegetali, dato che il burro di cacao è sempre un grasso, ma di migliore qualità. Le aziende che si distinguono in tal senso sono: Novi, Lindt, Amedei, Riccosa, Caffarel, Pariani. Ne risente il costo, in quanto si arriva a vette di 55,50 €/Kg (Pariani), contro i 6,20 €/Kg della Nutella. Ad
imitazione della Novi, non solo nella confezione, ma
anche nella qualità e quantità degli ingredienti,
troviamo la Baratti&Milano.
Una fedele fotocopia che, però, merita l’elogio e
la sua collocazione nel top
delle creme. Novi e Baratti&Milano,
c’è da dire, rientrano sotto il cappello del
gruppo Elah Dufour il che
spiegherebbe l’identità di ingredienti. Anche
il prezzo di Baratti&Milano riflette la
qualità. Online un barattolo da
200 gr costa 3,50 €, contro 1,50 € della Nutella. Non
si capisce, però, il
motivo del prezzo maggiorato rispetto alla sorella gemella Novi. Le creme Venchi si distinguono per l’uso dell’olio di oliva. Una strategia più di facciata che di sostanza, dato che è l’olio extravergine di oliva ad avere delle ottime qualità. Il semplice “olio di oliva”, molto probabilmente raffinato (il dato in etichetta è “non pervenuto”) è un olio di bassa qualità, al pari degli altri oli o grassi vegetali.
Anche gli aromi hanno una loro classifica qualitativa, non tanto in termini calorici, dato che non sono nutrienti. Gli aromi non apportano calorie, servono solo al gusto. In questo caso si distingue la crema spalmabile alle nocciole Lindt che utilizza l'estratto di vaniglia di Bourbon. Questo aroma è la forma più pregiata tra gli aromi a base di vaniglia. I prodotti di pasticceria o industria dolciaria utilizzano, in genere, la versione meno pregiata e più economica denominata genericamente vanillina. Al di là del valore qualitativo, l’aroma aggiunto è pur sempre un inganno per il consumatore perché vuole dare un’enfasi innaturale al prodotto. Da segnalare la Crema gianduia Caffarel che non riporta aromi, ma vanta un 40% di nocciole Piemonte IGP
Ultimo sforzo, leggiamo sempre l’ordine degli ingredienti che, per legge, è quantitativo. Sono, cioè, in ordine di quantità decrescente: dal più abbondante al meno abbondante. Se in una crema spalmabile trovate al primo posto “Zucchero”oppure “Olio/Grasso vegetale”, diffidate. Non è la crema migliore per linea e salute. Viceversa, se al primo posto trovate “Nocciole”, la crema esibisce già un bel biglietto da visita. La Nutella vanta l’uso di “latte scremato”, anziché del latte intero, più grasso. Vero, ma se consideriamo che il latte scremato, nell’ordine degli ingredienti, occupa uno dei posti meno in vista con un 5% e facciamo due conti (considerando che il latte intero offre il 4% in più di grassi) concludiamo che siamo di fronte al solito specchietto per le allodole: rispetto all’uso del latte intero, si risparmiano solo 1,2 grammi di grasso.
CREME
LIGHT…? Esistono
delle
versioni light delle creme
spalmabili che usano dolcificanti come
l’aspartame e il maltitolo
come surrogati dello zucchero.
Il risparmio calorico non è significativo (si passa dalle
500 alle 400 kcal/100
gr), dato che la parte grassa resta tale e quale. Se poi siete abituali
consumatori di dolcificanti, leggetevi le riserve sollevate sul consumo
di
aspartame nell’articolo intitolato “Aspartame:
a che punto siamo?” CREME
EQUO SOLIDALI Le creme equo solidali, lodevoli negli intenti di sostenibilità ambientale e nel rapporto con i produttori, non sono garanzia di qualità. Ne è testimonianza la Crema Spalmabile Solidal COOP che, per qualità degli ingredienti (olio di palma, niente burro di cacao) e quantità (10% di nocciole, grassi oltre il 50% delle calorie) si pone sotto il livello della Nutella, già mediocre. Segue la Cajita Altromercato crema spalmabile piena di zucchero e olio di palma. Anche molte altre creme equo solidali non sono migliori: tanti zuccheri, poche nocciole (dal 9 al 13% -rapporto Altroconsumo-), uso di olio di palma. L’uso dello zucchero di canna al posto dello zucchero bianco è ininfluente. Si distingue la crema spalmabile della linea Ciocador (Equoland) che dichiara l’uso di olio di arachide (più grassi monoinsaturi) al posto dell’olio di palma. IL
FRONTE BIO Sul
versante BIO
il panorama non è incoraggiante.
Senza
entrare nel
merito Bio Sì/Bio No, restiamo sul piano della
qualità nutrizionale degli
ingredienti.
La
Rigoni
Nocciolata spalmabile
(biologica) mette al primo posto lo zucchero (di canna), usa olio di girasole (raffinato...? frazionato...? spremuto a freddo...?) e poco burro di cacao (al terz'ultimo posto tra gli ingredienti).
La
PROBIOS
- NUTS &
BIO
si presenta
in
una formula non diversa dalla
Nutella, anche se esibisce l’olio
di semi
di girasole spremuto a freddo.
Non sarà un olio di prima qualità (non sappiamo se
è la varietà a basso o alto tenore di acido oleico), ma
sempre meglio
della sua versione raffinata.
La
Ciokocrem Crema
spalmabile bio alla
nocciola Alce Nero
usa l’olio di girasole e, non essendo specificato se spremuto
a freddo
o raffinato è molto probabile il ricorso alla raffinazione,
processo che
peggiora la qualità dell’olio.
Rinvenute “tracce” di burro
di cacao, nella
misura del 2%.
La
Crema
Tiger Rapunzel
(bio) offre
in quantità grasso di palma ed olio di girasole.
Però, la stessa azienda,
produce una crema di discreta qualità, la Samba Dark
Rapunzel (crema di
nocciole e cacao) che ha il 45% di nocciole.
Peccato
la presenza di grasso di
palma.
Anche
la Crema
Ecor
(bio) usa l’olio di girasole (secondo posto
nell’etichetta) a fronte
dell’assenza del pregiato burro di cacao.
La
Golosa
(azienda SPIRITOBIO) mette
al
secondo e terzo posto, rispettivamente, olio vegetale (quale? Raffinato o
spremuto a freddo?) e olio
di girasole. Della
stessa azienda, la crema di nocciole e cacao
La
Moretta
mette, sì, al primo posto le
nocciole, ma insiste nell’usare gli oli vegetali e
l’olio di girasole.
Singolare che il sito dell’azienda non specifichi le
quantità degli
ingredienti.
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· Nocciole (o pasta di nocciole) Piemonte IGP oppure Varietà Tonda e Gentile (almeno il 40%) · Cacao magro in polvere · Zucchero · Burro di cacao/pasta di cacao · Estratto di vaniglia di Bourbon (come aroma naturale) · Senza aromi artificiali e senza grassi aggiunti |
Note:
CHI
SI AVVICINA DI
PIU’ ALLA CREMA IDEALE?
Le creme che più rispettano i canoni di qualità sono la Novi, Baratti&Milano, Lindt, Amedei, Pariani (per quest'ultima, unico neo, le calorie: 755 Kcal/100 gr),
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BIBLIOGRAFIA E
SITOGRAFIA