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a cura di Orazio
Paternò
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LIQUIRIZIA,
FORMA E SALUTE: SÌ O NO…? PRO E CONTRO Della liquirizia si sa solo che aumenta la pressione arteriosa (per perdita di potassio ematico). Perché e se ci sono altri effetti si sa ben poco. Ancor meno se può essere assunta da tutti, in particolare da chi vuole perdere un po’ di peso. La pianta è originaria dell’area mediterranea e nel nostro Paese quasi tutta la sua produzione è concentrata in Calabria. Le radici della pianta vengono utilizzate per estrarre un succo che viene poi trasformato in una pasta densa e nera. La liquirizia contiene un principio attivo, l’acido glicirrizico che, da una parte, esibisce un nutrito curriculum di benefici: favorisce l’espettorazione, riduce gli stimoli della tosse, ha effetti favorevoli sulla digestione e si presumono degli effetti protettivi per lo stomaco e il duodeno contro gli effetti dell’ulcera peptica. Dall’altra parte la liquirizia non è una buona amica del dimagrimento perché:
Il
CORTISOLO è un
ormone fondamentale per
la vita: ha un effetto antinfiammatorio e ci permette di adattarci agli
stress,
se secreto in acuto. Se comincia ad avere una secrezione cronica nel
corso
della giornata (cioè viene prodotto a corrente continua
anche fuori dagli orari
“di lavoro” fisiologici che vanno dalle 3.00 alle
7.00 del mattino) il cortisolo
comincia ad esercitare una serie di azioni poco appetibili per la
salute e il
dimagrimento: porta a ritenzione idrica, aumento della glicemia,
accumulo di
grasso a livello viscerale, sopprime la risposta immunitaria e promuove
la
perdita di calcio dalle ossa. Come fa il cortisolo ad essere prodotto in
dosi
così dannose? Bastano stress,
un’alimentazione
sbagliata in qualità e tempistica (troppi
carboidrati, proteine, salumi e
latticini, magari assunti in orari incompatibili con la produzione
ormonale
favorevole al dimagrimento; pochi ortaggi e frutta), dormire
poco e allenarsi troppo, soprattutto la sera.
Il
POTASSIO è essenziale
nella conversione dello zucchero del sangue in glicogeno. Una
carenza
di potassio ha come conseguenza
una riduzione dei depositi di glicogeno. Si rischia una perdita della
forza, un
aumento della fatica e della debolezza muscolare. Inoltre il potassio
(con il
calcio, il magnesio e il sodio) rappresenta una importante riserva
tampone per
far fronte agli stati infiammatori. Perderlo gratuitamente è
solo un peccato. Infiammazione,
dimagrimento e salute a) gli scambi
metabolici si rallentano Parlo di sospetto, perché non tutte le ricerche portano a questa conclusione. E cioè che l’acido glicirrizico della liquirizia bloccherebbe la trasformazione di un precursore del testosterone, soprattutto nelle donne, già povere di testosterone. Com’è noto questo ormone deve essere promosso e non depresso, dato che aiuta ad aumentare la massa magra. Il discorso vale anche per gli uomini che desiderano aumentare la massa muscolare. Pare, infatti, che possa esercitare un effetto estrogeno-simile, fatale per gli amanti del muscolo, ma anche per le donne con un profilo di estrogeni già naturalmente pronunciato (donna a “pera”) che, purtroppo, rende già di per sé difficile perdere peso nelle zone critiche (gluteo-femorale).
CONCLUSIONI La liquirizia può essere consumata come delizioso dolcetto, ma se siete sovrappeso, avete cellulite o sapete di essere in uno stato di infiammazione cronica (ci sono test per valutarlo) è meglio che ne consumiate il meno possibile, soprattutto la sera, momento in cui il cortisolo deve essere tenuto più a bada. Il suo consumo non dovrebbe superare i 3 gr al giorno. BIBLIOGRAFIA:
History of the endocrine effects of licorice.
Armanini D, Fiore C, Mattarello MJ, Bielenberg J, Palermo M
Liquorice in moderate
doses does not affect sex steroid
hormones of biological importance
although the effect differs between the genders.
Sigurjonsdottir HA, Axelson M, Johannsson G, Manhem K, Nystrom E, Wallerstedt S
Licorice reduces serum testosterone in
healthy women.
Armanini D, Mattarello MJ, Fiore C, Bonanni G, Scaroni C, Sartorato P, Palermo M
Liquorice consumption and
salivary testosterone concentrations.
Josephs RA, Guinn JS, Harper ML, Askari F.
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