Le
creme anti-pancia-rughe-cellulite,
bracciali dell’equilibrio:
tra
evidenze scientifiche, fantascienza e business
Difficile un
abbrivio equilibrato per un
tema che meriterebbe espressioni
da trivio che seppelliscano una volta per tutte quella congerie di
prodotti-panacea,
moderni surrogati delle antiche pozioni miracolose che sarebbero dovute
restare
confinate storicamente al medioevo e letterariamente alla favolistica o
al
fantasy.
Tra Maggio e Giugno, oramai è
consuetudine, la pubblicità inizia a
titillare il velopendulo del consumatore pigro e sprovveduto con una
serie di
illusionismi che ripetono come un mantra frasi magiche
come: “basta una tavoletta al giorno per
dimagrire in modo permanente!”,
“
...favorisce la riduzione degli
accumuli adiposi, combatte i segni dell’invecchiamento
cutaneo...”,
“
30 giorni di trattamento contro
gli inestetismi della cellulite”, “Applicare il gel
sull’addome prima di
dormire per vederlo scolpito e rassodato in 4 settimane!”,
“Crema per
combattere tutti i tipi di rughe!”, “crema dalla
formula esclusiva, efficace
contro gli inestetismi della cellulite e per il rassodamento dei
tessuti”, “la
silhouette riprende
forma, la pelle a materasso si attenua rapidamente e il corpo
è più sodo che
mai!”...
Formule talmente sfacciate da essere persino
imbarazzanti. Un
mercato selvaggio dove si va dalla raffinata prosa parascientifica (bagno
anticellulite
dermoattivo, acido ximeninico in sinergia con fitoestratti di
caffé, aumenta
l’ossigenazione dei tessuti, biohydra-complex con frazioni
attive di
ippocastano con proprietà vasocostrittrici,
BioslimAge-Complex che favorisce la
riduzione degli accumuli adiposi, plancton termale e atomizzato di
acqua di
mare con effetti energizzanti, Intra-Cellular-System con provata azione
antirughe, sistema di vettoriamento del retinolo ...),
a gabellare per prove
inconfutabili le dichiarazioni “spontanee” di chi
ha provato il prodotto: “dopo
4 settimane di
utilizzo quotidiano l' 86% ha constatato l' effetto rassodante, il 71%
quello
snellente". Sia mai diffidare degli “oggettivi”
indici di gradimento di
qualche carneade.
Come
capire
se il claim, cioè
l’affermazione del messaggio pubblicitario,
è una onesta dichiarazione di efficacia del prodotto
oppure l’infido miraggio di una pseudoscienza raffinata,
invitante, ma
ingannevole?
C’è
un modo
legato al buon senso che invita a diffidare di chi
promette miracoli senza fatica. I rimedi anti-ciccia-cellulite-rughe,
per
esempio, sono centinaia. Se solo uno
funzionasse meriterebbe il nobel e il controllo del mercato.
Invece
tutti si spintonano
assiepati nel
caravanserraglio alla gabbia “terapodi
d’assalto” e si combattono a suon di
slogan da neurodeliri in una corsa dove non ci sono vincitori, ma solo
gregari
votati a pari merito alla frode. Questo, almeno, in molti casi.
Oppure
ci
si può armare di pazienza e compulsare le sentenze
emanate dall’AGCM (Autorità garante della Concorrenza e
del
Mercato) per pubblicità ingannevole, o le
documentazioni di alto profilo
scientifico di istituzioni come l’IFO
(Istituti Fisioterapici Ospedalieri), l’INRAN (Istituto
Nazionale di Ricerca
sugli Alimenti e la Nutrizione) e l’EFSA
(Ente Europeo per la
Sicurezza Alimentare). L’INRAN è un ente pubblico di
ricerca sottoposto alla vigilanza del
Ministero delle Politiche Agricole, mentre
L’IFO collabora col Ministero della Salute
e si occupa di ricerca in
campo oncologico e dermatologico. L’EFSA,
infine, è un punto di riferimento in tutta Europa nella
tutela di alimenti e
mangimi da possibili frodi o pubblicità ingannevoli. In
stretta collaborazione con le autorità nazionali e in aperta
consultazione con
le parti interessate, fornisce consulenza scientifica indipendente e
comunica
in maniera chiara su rischi esistenti ed emergenti.
Il
numero
delle sanzioni per pubblicità ingannevole
è vastissimo. Se andate alla voce “provvedimenti”
sul sito dell’AGCM e digitate la parola “cellulite”
trovate ben 210 risultati. Quasi
tutti casi risolti con condanne per pubblicità ingannevole.
E solo per i
prodotti anticellulite. Cercando tra le pene comminate alle creme
antirughe
abbiamo 431 risultati, 443 alla voce “creme
pancia”, 775 alla voce “calo peso”,
2567 alla voce “creme viso”. E gli elenchi sono in
continuo aggiornamento.
Per
non diventare stucchevole ed evitare di diffondere
crisi depressive mi sono limitato all’analisi delle marche e
dei prodotti più
popolari, ma non certo nel prezzo.
Per
ogni
prodotto,
chiamato con nome e
cognome, ho subito segnalato l’entità della
sanzione. Qualcuno si potrebbe
accontentare di quella che è già una solida prova
di malafede. Per i più
curiosi, invece, ho precisato le
motivazioni scientifiche
che
hanno detto perché il prodotto non poteva rispondere ai
requisiti vantati e che
hanno portato alla sentenza di condanna. Ho segnalato anche le rare
approvazioni dell’autorità garante al messaggio
pubblicitario.
Inizio
l’esplorazione
nella selva delle patacche pseudoscientifiche
con quel simpatico braccialetto in silicone, il Power
Balance, simbolo di un messaggio pubblicitario diretto ad un
consumatore considerato alla stregua di un bambino tonto o di un
anziano un po’
rinco. Dalla patacca del bracciale dai super poteri passerò
al princisbecco
delle creme miracolose, con una
disamina delle sentenze sulle più popolari creme antirughe e
anticellulite.
Anche in questo campo, eccetto un prodotto accolto favorevolmente
dall’AGCM, si
sprecano messaggi pubblicitari reboanti che cantano ditirambi sulle
virtù
snellenti-dimagranti-ringiovanenti, ma che...nessuno ha mai dimostrato!
PS6307
- POWER BALANCE-BRACCIALE IN SILICONE
Provvedimento n. 21956
22/12/2010
Multa:
350.000
euro
(300.000
a Power
Balance Italy S.r.l. e 50.000 a Sport Town
S.r.l.) per pubblicità ingannevole
Claim-Cosa
si dice del prodotto: “Power
balance è il sistema energetico più avanzato
disponibile oggi nel mondo. E’ un
amplificatore naturale di energia che sintonizza immediatamente il tuo
corpo
per avere grandi prestazioni. Aumento di resistenza, forza, equilibrio,
flessibilità... un sistema
energetico, un amplificatore naturale di energia che, entrando in
risonanza con
i sistemi elettronici chimici e biologici del nostro corpo ne aumenta
l’efficienza istantaneamente...adatto per qualsiasi tipo di
sport...riduce
stress, dolori cronici, mal d’auto, mal di mare e altro... progettato per aumentare
l’equilibrio, la
coordinazione, la forza, la flessibilità e la
resistenza”
Discussione
L’ISS
(Istituto Superiore di Sanità)
dichiara che nella
documentazione prodotta dalla ditta non sono
presenti studi relativi agli
aspetti di miglioramento muscolare né di miglioramento della
flessibilità.
Cioè,
hanno raccontato
balle! Inoltre mancano studi di confronto con il placebo e studi in
doppio
cieco-randomizzati su grandi numeri. Cioè, manca
l’A-B-C di una seria prova
scientifica. Allora, di che parliamo? Senza uno straccio di
documentazione
scientifica che abbia seguito dei parametri non dico rigorosi, ma
almeno
decorosi, si fanno le solite chiacchiere da bar...Gli
altri limiti dello studio presentato dalla Power Balance sono:
l’esiguità del campione di soggetti esaminati,
l’uso di un questionario
(soggettivo e ben lontano dalla scientificità oggettiva), l’assenza
di valutazione di eventuali rischi ed effetti collaterali, prove
con e senza bracciale effettuate con intervalli di tempo troppo brevi
per poter
escludere qualunque effetto dovuto all’apprendimento e,
infine, non si è tenuta
in considerazione la variabilità fisiologica
dell’esame stabilometrico (ciascun
esame è stato effettuato una sola volta).
Inoltre l’ISS
osserva che chi ha allegato lo studio (non ancora concluso, tra
l’altro!)
condotto al Don Gnocchi sul bracciale ammette che non
c’è «abbastanza
casistica per trarre conclusioni scientificamente adeguate».
No comment...
Ora, per sorridere
un po’, leggiamo la difesa della ditta
produttrice...
“...il
professionista non avrebbe mai commissionato studi
medico-scientifici sui prodotti Power Balance e la documentazione
depositata
non avrebbe il fine di dimostrare scientificamente determinate
proprietà o
effetti dei bracciali e delle collane sull’equilibrio, sulla
forza e sulla
resistenza fisica, ma testimonierebbe l’interesse
suscitato in diversi
scienziati italiani e stranieri dal fenomeno di costume rappresentato
dalla
diffusione di tali prodotti. Gli studi prodotti in atti
sarebbero stati
redatti senza alcuna pretesa di fornire riscontri in termini di
evidenza
statistica o scientifica.”
Ma quali prove
scientifiche. Tutta quella grancassa sugli effetti del
bracciale sono solo
frutto di opinioni o, al massimo, di curiosità degli
scienziati verso una moda.
Si naviga a vista.
Il siparietto
prosegue: “...Power Balance LLC e, di conseguenza,
tutti i suoi
distributori esclusivi in Europa, tra cui Power Balance Italy,
avrebbero sempre
sostenuto in modo chiaro e trasparente che gli effetti dei prodotti
oggetto del
procedimento sono riferiti dai numerosi utilizzatori dei prodotti senza
pretendere di attribuire basi scientifiche o certezza di risultati
all’uso dei
prodotti stessi.”
Orsù
zuzzurelloni, non avrete mica creduto che facessimo
sul serio? E tutte quelle proprietà sul miglioramento
dell’equilibrio, della
prestazione, del “campo energetico”...? Magari
qualcuno le dimostrerà...un
giorno. Noi no di certo. Ora dobbiamo vendere...
Il capolavoro
retorico si condensa in questa memorabile frase:
“...il
successo riscontrato dai prodotti in tutto il
mondo non sarebbe direttamente riconducibile solo agli effetti
sperimentati
dall’utilizzatore finale, ma in gran parte
all’eccezionale gradimento che i
medesimi prodotti hanno riscontrato quale fenomeno di costume.”
Cosa
contano delle prove scientifiche rispetto al GRADIMENTO per il
prodotto? Un
gradimento magari gonfiato da una campagna pubblicitaria fraudolenta.
E, per
quanto qualcuno si ostini a negarlo, i media hanno un potere persuasivo
enorme.
Eventuali effetti
collaterali dei materiali? Tipo: presenza di piombo o
radiazioni nei
materiali utilizzati. Non pervenuto. Power Balance Italy se ne lava le
mani
dicendo che non è suo compito fare indagini a riguardo, dato
che non produce né
distribuisce il prodotto, ma si limita a commercializzarlo.
L’AGCM ribatterà,
nelle valutazioni finali, che un serio professionista dovrebbe
verificare i
vanti spesi dalla casa madre a favore del prodotto commercializzato. E
non
vendere sulla fiducia, a scatola chiusa.
Conclusione.
L’AGCM tira
le somme e chiosa dicendo che non
vi è nessuna documentazione
scientifica che può supportare
quanto viene pubblicizzato
(capacità d'influire in maniera
positiva su equilibrio, forza e resistenza delle persone che lo
indossavano)
nonché eventuali controindicazioni connesse
all’utilizzo del bracciale. Di
conseguenza i
messaggi pubblicitari
del
Power Balance “devono ritenersi ingannevoli”.
Ad un punto cruciale delle
valutazioni conclusive leggiamo, senza ambagi :
“Nel
merito, la
pratica commerciale contestata ai professionisti consiste
nell’aver attribuito
ai braccialetti in neoprene e silicone, nonché alle collane
a marchio “Power Balance”,
qualità, proprietà
ed effetti sull’equilibrio, sulla forza e sulla resistenza
fisica, non rispondenti al vero”
Affonda
il coltello anche l’ISS: “non
fornisce evidenza scientifica degli effetti attribuiti ai prodotti,
sulla
stabilità, flessibilità e potenza
muscolare”
Ma se andate sul
sito della ditta stessa (http://www.powerbalance.it/antitrust)
potrete stupirvi da soli leggendo che:
“...si
tratta di testimonianze quotidiane non ancora
confermate da studi scientifici, ma di vita reale di persone
che sostengono
fermamente che i prodotti Power Balance influenzino positivamente le
loro
prestazioni”
Se
bastano le testimonianze (di chi???) per accertare la
bontà di un prodotto, be’, allora io sostengo
“fermamente” di avere visto gli
UFO e che questi hanno “influenzato positivamente le mie
prestazioni” con
un’opera di ingegneria genetica sul mio DNA. La prova? Tocca
agli UFO produrla.
Io sono solo un utilizzatore finale delle loro conoscenze.
Dulcis
in fundo...è stato fatto ricorso al TAR del Lazio
che, ovviamente, ha confermato la sanzione comminata
dall’AGCM.
LE
CREME ANTI- (CELLULITE
/ PANCIA / RUGHE...)
VICHY-L'ORÉAL-GARNIER
Procedimento
PS4030
Articolo
27 comma 9 (D. Lgs. n. 206/05)
Data 03/03/2010
Multa: 270.000 euro per
pubblicità ingannevole
Prodotti:
- Lifactive
Retinol HA (Vichy)
- Vital
Restore SPF 15 (Garnier)
- Cellumetric
(Vichy)
- Ultralift
(Garnier)
- Rimodel
Collagene (L’Oreal)
Claim-Cosa si dice
dei prodotti: “contro tutti i tipi di rughe:
permanenti, reversibili,
embrionali”, “trattamento è in grado di
riempire le rughe permanenti in 1 mese”
(grazie a retinolo e acido ialuronico), con la capacità
“di
stimolare la
vitalità cellulare anche delle pelli mature”,
“l’80% vede una
riduzione delle macchie”(test di
autovalutazione), “...levigare i rilievi, delocalizzare i
grassi e perdere
centimetri”
“...scindere gli
accumuli di grasso e distendere la pelle a buccia d’arancia;
azione notte:
delocalizzare i grassi e prevenirne il ristoccaggio”, “distende la pelle in 1 ora, riduce le rughe
anche marcate in 15 giorni”, “in
1 ora distende la pelle 83%”- “in 15 giorni riduce
le rughe 78%”.
Discussione
generale sui prodotti in causa
Liftactiv retinol vichy
Antirughe per
tutti i tipi di rughe
a) L’acido
ialuronico che, per il suo elevato peso molecolare, non può essere assorbito
b) Uno degli studi
forniti dalla ditta non è raffrontato col
placebo, ma è intra-individuo
c) Citazione di
studi senza placebo e
il fatto di non esser
randomizzati, ma open intra-individuo
d) Quanto
agli studi su adenosina e retinolo l’IFO
individua alcune incompletezze metodologiche
quali, tra le altre, l’assenza dei dati analitici sui quali
si calcola la
significatività statistica degli esiti positivi,
l’assenza di dati analitici di
raffronto con placebo e il fatto che gli studi non siano in blind,
ma
aperti. Diversamente, l’Istituto si esprime favorevolmente
con riferimento agli
studi condotti su cute ricostruita trattata con retinolo e adenosina,
sebbene
pervengano a conclusioni diverse.
e) Tuttavia l’IFO, in seguito,
esprime
parere favorevole agli studi condotti su cute ricostruita trattata con
retinolo
e adenosina, sebbene pervengano a conclusioni diverse.
f) Quanto allo ialuronato
di sodio, l’IFO rileva che non
vi sono sperimentazioni, ma solo dati di letteratura.
g) L’AGCM conclude affermando,
circa le
creme solari antirughe, che nessuna
crema cosmetica può
intervenire su
meccanismi di invecchiamento della cute che dipendono da
fattori genetici e
da processi metabolici - cui sono strettamente correlate anche le
modificazioni
ormonali che si verificano con il passare del tempo e determinano una
progressiva atrofia del derma - oltre che dall’esposizione
alle radiazioni
solari e da altri fattori ambientali, quali l’inquinamento,
il fumo, le
sostanze chimiche. Insomma, le creme antirughe sono acqua fresca. Le
creme
antirughe possono solo espletare un’azione protettiva
rispetto ad una delle
cause di insorgenza delle rughe ovvero le radiazioni solari
responsabili dello
stress ossidativo cronico (c.d. fotoinvecchiamento). Tanto vale usare
una crema
di protezione solare a costi enormemente più bassi.
Anche
l’indicazione di “risultati visibili in 4
giorni”,
riportata con grande enfasi, non è subordinata a misurazioni
oggettive, ma ad
una semplice autovalutazione. Tradotto: sono chiacchiere da bar...
Vital
Restore Garnier
Prodotto
idratante, antimacchie e rinforzante.
a) L’AGCM
riconosce che gli studi in vivo condotti sul prodotto al fine di
testarne
l’efficacia idratante e protettiva della cute risultano, a
parere dell’Istituto
(IFO), degni di pregio. Sotto tali profili, pertanto, si ritiene che le
indicazioni d’efficacia espresse nel messaggio siano
compatibili con le
caratteristiche ascrivibili ai componenti del prodotto e al prodotto
stesso. In questo caso ci siamo.
b) Passa
l’esame dell’IFO anche il claim relativo
all’attività di stimolo della
vitalità cellulare svolta dall’estratto di
orchidea. Per quanto la positività
sia stata registrata su culture di fibroblasti in laboratorio. Poi
precisa
l’IFO che la dimostrazione in vitro
dell’attività dei fibroblasti non equivale
tuttavia, come asserito nei messaggi, alla capacità di
aumentare in maniera
significativa il metabolismo cellulare e di stimolare la
vitalità cellulare.
c) Pollice
alzato anche per l’efficacia
idratante del prodotto l’Istituto esprime una valutazione positiva su alcuni studi
allegati in quanto,
randomizzati, condotti in doppio cieco e su un campione
rappresentativo.
d) Resta il vizio di
riportare delle percentuali di gradimento a garanzia della
bontà del prodotto.
e) Bacchettata
finale dell’IFO perché gli
altri studi depositati sono stati condotti
senza confronto con placebo.
L’AGCM non boccia questo
prodotto
semplicemente perché ha il pudore di non quantificare i
risultati in
correlazione con test e sperimentazioni scientifiche svolte sul
prodotto.
Infatti, gli unici dati quantitativi presenti nel messaggio sono
chiaramente
riferiti ad un giudizio soggettivo manifestato da un gruppo di donne
che hanno
utilizzato il prodotto. Praticamente vengono genericamente vantati dei
risultati da laboratorio, mentre si è di una precisione
rigorosa quando si
quantificano gli indici di gradimento frutto di test di
autovalutazione. Anche
il messaggio relativo allo “stimolo della vitalità
cellulare” non trova
contestazione dall’AGCM
perché presentato
in modo inequivoco come frutto di studi in vitro. Con tutti i limiti
degli
studi in vitro.
Ultralift
Garnier
Restiamo
nel campo degli antirughe. Prodotto a base
di ginger e vitamina A.
a) Secondo
l’IFO pare che i due ingredienti abbiano,
rispettivamente, la proprietà di
modificare il tono delle fibre di collagene in colture in vitro e di
svolgere
un ruolo di protezione della cute in vivo e in vitro agendo sul
collagene e sui
cheratinociti. Detto questo l’AGCM non
“ritiene
che tali evidenze, e le stesse sperimentazioni in vivo svolte dal
professionista e depositate in atti, possano giustificare i vanti
prestazionali
nei termini rappresentati nel messaggio”.
Accidenti, qua mi ero illuso...
b) Di nuovo
vengono offerti studi senza
confronto col placebo, vera e propria bestemmia scientifica.
c) Gli annunci
clamorosi “in
1 ora distende la pelle 83%”, o “in
15 giorni riduce le rughe 78% sono percentuali
di gradimento soggettivo
solo
frutto di test di autovalutazione. Attendibili
come l’avvistamento di un asino volante.
L’Oreal
Rimodel
Collagene
Non
ci scostiamo troppo dal prodotto di cui sopra. Siamo
nell’ambito delle creme rimodellanti viso e collo con la
specifica proprietà di
stimolare la produzione di collagene naturale (test in vitro).
a) Il
meccanismo d’azione non viene contestato dall’IFO,
ma si tratta pur sempre di
test in vitro.
b) I valori
percentuali di miglioramento riportati non vengono definiti
equivocabili dai
consumatori. Perché, dice l’IFO, è ben
chiaro che sono frutto di autovalutazioni
e gradimento soggettivo manifestato dalle
donne che hanno utilizzato il prodotto per 3 settimane. Tuttavia,
aggiungo,
proprio questo elemento squalifica in partenza
l’attendibilità di un prodotto.
E’ come chiedere un parere ad un passante.
c) L’erba
medica contenuta nel prodotto ha
dimostrato di stimolare la sintesi di collagene I III e V, ma in vitro.
La
pubblicità dichiara di stimolare il collagene
“naturale”, cioè in vivo. Tuttavia
gli studi in vivo lasciano perplessi in quanto condotti senza il minimo
sindacale di attendibilità, come il confronto col placebo.
d) L’IFO
solleva dubbi anche sulla percentuale dello 0,5% di ingrediente usata
in vitro
e riproposta come valida anche in vivo. Senza fornire dati,
però.
Cellu-metric
vichy
Andiamo
nella zona calda della classifica dei rimedi più
amati dalle Italiane, quelli anticellulite. Quindi tocca a Cellu-metric
vichy. Avrebbe
la peculiarità di
essere modulato sul “ciclo metabolico” e di essere
composto da due formulazioni
che espleterebbero un’efficacia diversificata durante il
giorno e la notte. Nella
sostanza, al trattamento viene attribuita la proprietà di
ridurre i volumi, delocalizzare (o
scindere) i grassi,
perdere centimetri, distendere la pelle a buccia d’arancia
(come indicato nel
sito) e levigare la pelle. Più in
particolare, si quantificano gli effetti conseguibili
con il trattamento in una riduzione del 20% degli inestetismi della
cellulite e
in una riduzione pari a 1 cm
del giro coscia alto e medio.
a) Le
contestazioni hanno subito messo in
crisi l’espressione “il prodotto sarebbe modulato
sul ciclo metabolico”: essa
non trova adeguato supporto scientifico. In realtà per
“ciclo metabolico” il
produttore intende semplici variazioni fisiologiche dei fluidi dermici
che, per
motivi gravitazionali, aumentano alla sera a livello degli arti
inferiori,
producendo una conseguente variazione dello spessore della pelle dalla
parte
superiore del corpo alla parte inferiore. Praticamente
l’acqua oscilla la sua
distribuzione durante la giornata, concentrandosi sulle gambe la
sera. Semplice. Fisiologico. E una crema non può
cambiare questo quadro, dato che non risulta
che i componenti del prodotto Cellu-metric
giorno abbiano
capacità antigravitazionali.
Inoltre
la cellulite è frutto di un quadro
multifattoriale. Ridurne il trattamento ad un semplice rapporto di
causa-effetto
tra la crema e il famigerato “ciclo
metabolicoӏ stato definito
“scorretto”.
b) Per
l’ennesima volta lo studio presentato dalla ditta manca di
confronto con
placebo, la documentazione fotografica ed è stato condotto
da ginecologi senza
il coinvolgimento di un dermatologo. Ci risiamo...
c) “Effetto
distensivo del prodotto sulla pelle a buccia
d’arancia”...?
Ahimè,
la fase
della “buccia d’arancia” dove
il connettivo si è consolidato
(sclerotizzato, per essere precisi) attorno al grasso è
irreversibile. Almeno, con i trattamenti cosmetici. Sono solo
balle spaziali nutrire, a questo stadio della cellulite, certe attese.
d) Con
riferimento alla caffeina,
l’IFO
sostiene che il suo effetto lipolitico è stato evidenziato
da alcuni studi in
vitro. Il vitro è un minuscolo punto di partenza, prima dei
successivi passi
avanti (animali, uomo) necessari per dichiarare riconosciuto ed
efficace l’effetto
sull’uomo.
e) La
“delocalizzazione dei grassi” non esiste
in fisiologia. Pura fantascienza pubblicitaria, dunque.
LANCASTER-RETINOLOGY
Procedimento PS3728
data
04/02/2010
Articolo
27 comma 9 (D. Lgs. n. 206/05):
Multa: 80.000 euro per pubblicità
ingannevole
Claim-Cosa si dice del prodotto: Prodotto descritto come derivato dalla
terapia genica, antirughe, che farebbe apparire la pelle fino a 15 anni
più
giovane
Cosa dice l’AGCM:
a)
Informazioni
di dubbia veridicità, inesatte e incomplete
b)
studi
offerti dalla ditta sugli effetti del
retinolo e dei liposomi con scarso valore scientifico, nessuno studio
che
dimostri la frase “ispirata alla terapia genica”
c)
percentuali
ingannevoli di successo sulle
rughe (-42%) e sulla densità della pelle (+ 46%)
perché non si illustrano
l’approccio metodologico utilizzato, i parametri presi in
considerazione, le
misurazioni svolte e i risultati conseguiti
d)
I
dati dei risultati non trovano riscontro nella documentazione
scientifica
presentata dalla ditta. Sistema di trasporto e rilascio del retinolo
non
dimostrato
e)
Si
danno dei risultati in percentuali molto
incoraggianti grazie a test di autovalutazione condotti su pochissimi
soggetti
(31). Ben poco scientifico
f)
L’affermazione
“pelle 15 anni più giovane”
appare scorretta e non supportata da dati scientifici.
Somatoline Cosmetic
Procedimento PS1730
provvedimento n 20493
data 18/11/2009
Multa: 490.000 euro per
pubblicità ingannevole poi ridotte a 200.000
euro nel 2010
Claim-Cosa si dice del
prodotto: trattamento gel snellente total
body, trattamento snellente intensivo notte, trattamento solare
snellente e
trattamento pancia e fianchi
Claim: snellente fino al 24%-33%-37% (a
seconda del prodotto),
agisce sul grasso localizzato su fianchi, gambe e braccia, snellente
dormendo,
“riduzione dello spessore del pannicolo adiposo. Azione
rimodellante. Non
comporta la perdita di peso” (???), mobilita il grasso localizzato (ancora) ed elimina i
liquidi in eccesso, riduce vita
e fianchi di 4
cm
in 4 settimane (trattamento pancia e fianchi)
Conclusioni:
a) Nessuno
studio
confrontato con placebo o altra sostanza
b) Dimagrimento
localizzato:
effetto indimostrato per mancanza di studi in vivo e clinici (come la
microscopia focale che dimostra l’effettiva mobilizzazione
localizzata di
grasso a seguito di stimoli farmacologici topici)
c) L’inganno
della
percentuale: dire che c’è stata una
riduzione del 20%, senza indicare la
portata dello spessore del grasso localizzato è fuorviante.
Leggendo i
documenti AGCM emerge che lo spessore del pannicolo adiposo misurato
è di 1-2 cm.
Quant’è il 20% di 1 cm?
Udite, udite...2 mm. Ben
poco, ammesso che il risultato ci sia stato davvero, dato che mancano
all’appello degli studi di confronto.
I
valori di miglioramento citati
sono quelli massimi raggiunti, mentre i valori medi sono ben inferiori.
In
genere veniva citato il miglior risultato
raggiunto da 1 soggetto su 25 testati.
Riduzione
di 4
cm di grasso...uno studio
del 2008 (Istituto Derming di Ricerche e Bioingegnerie di Monza) ha
quantificato la perdita in 1,6 mm per la pancia e
1,9
mm per i fianchi. Con un
trattamento di un mese e due applicazioni al giorno. Una bella
differenza.
d) Proprietà
di
mobilizzazione dei grassi? Non dimostrato scientificamente
Presenza
di sostanze innovative?
No, anzi, ampiamente conosciute in cosmetica per quanto identificate
con nomi
altisonanti diversi per ogni prodotto. Né sono brevettate.
Niente di nuovo
sotto il sole, quindi...
Somatoline
Cosmetic Uomo
Pancia
e addome
intensivo notte
Il cavallo di
battaglia della pubblicità pervasiva pre-estiva.
Mai come il 2011, a mia memoria,
radio
e tv hanno sparato a fuochi unificati sul target maschile
l’attraente messaggio
di poter rimodellare (???)-dimagrire (???) sulla pancia durante la notte.
Grazie ad una
crema. Di fronte ad
un messaggio tanto
accattivante quanto ciarlatano mi aspettavo valanghe di condanne e
provvedimenti. Invece c’è solo
un’istruttoria ancora aperta grazie alla
segnalazione dell’ADUC (Associazione per i Diritti degli
Utenti e Consumatori).
La pratica (PS5881) aperta dall’Antitrust vedrà la
sua conclusione
prossimamente. Lasciamo lavorare l’AGCM con calma.
Nell’attesa, abbozzerei
un’analisi critica del messaggio pubblicitario. Impresa non
troppo impervia
quando si fanno delle promesse che, in un mondo normale, sarebbero
pronunciabili solo dalla bocca della Fata Morgana o del Mago di Oz.
Almeno,
alle attuali conoscenze scientifiche.
a) “ Riduce
la circonferenza in 4 settimane mentre
dormi. Test
clinici condotti su 36 soggetti.
L'efficacia del prodotto e' stata valutata strumentalmente comparando
i risultati ottenuti dopo
quattro settimane di trattamento con i valori iniziali.”
E fare studi di confronto con placebo, altre sostanze, in doppio cieco
e
randomizzati? Rimpolpare le file dei soggetti studiati per dare un
risultato
statisticamente significativo? Niente. Perché spegnere
l’entusiasmo col
rispetto dei paletti della di una scienza rigorosa?
b) “La
riduzione della circonferenza consiste in un’azione cosmetica
di
rimodellamento che non comporta perdita di peso”
Riecco gli illusionismi linguistici, le acrobazie semantiche per dire
tutto e
il contrario di tutto. Dunque il prodotto riduce la circonferenza, ma
non fa
perdere peso. Perbacco, sono leggermente confuso. Credevo che ridurre
una circonferenza
corporea (qualunque) volesse dire perdere peso. Se mi
toglierò i vestiti,
peserò di meno. Se toglierò lo zaino,
peserò di meno. Elementare, mi
pare...Invece, no. Somatoline compie il prodigio di togliere peso
(ridurre le
circonferenze), “senza comportare una perdita di
peso”. Misteri della
pseudoscienza della patacca. Un esempio di stupendo equilibrismo
linguistico.
Da notare l’elegante perifrasi “azione cosmetica di
rimodellamento”: vogliono
farci intendere, come già altri prodotti hanno tentato, che
il grasso non va
via, ma si “delocalizza”. Si sposta. Al di
là che in fisiologia non esiste la
“delocalizzazione dei grassi” e, ammesso che
esista, mi dicono dove andranno a
finire i grassi? Transumeranno dalla pancia alle ginocchia? Oppure
troveranno
migliore allocazione attorno alle orecchie?
c)“Grazie
al MenRedux-complex svolge un’azione cosmetica crio-termica
che sfrutta le ore
notturne per un’azione intensiva e rapida di riduzione della
circonferenza”
“MenRedux-complex”
!!??? E che cos’è???
Un
principio attivo lipolitico ad uso topico?
Ammesso che esista? Oppure una “supercazzola
prematurata” di tognazziana
memoria? Ecco, visto che costoro usano neologismi senza senso da
commedia
all’italiana per generare stupore, rispondo con la stessa
moneta. Come posso
verificare se il principio attivo ha dei seri riscontri scientifici se
mi date
in pasto dei termini che nemmeno nel mondo fantastico di Harry Potter
riusciamo
a trovare? Forse ci considerano dei semplici
“babbani”?
Nelle
specifiche del sito si
parla di principi attivi a base di “caffé verde,
caobromina ed ingredienti
cosmetici criotermici” Tralascio di discutere i famigerati
“ingredienti
cosmetici criotermici”: troppo vaghi. Di una vaghezza
sospetta. Caobromina: non ne ho
trovato traccia
su PubMed (data base di tutte le pubblicazioni in campo medico), EFSA
(ente
europeo per la sicurezza alimentare), Cochrane Collaboration (gruppo
internazionale
di sceinziati indipendenti che si occupa di passare al setaccio tutte
le
pubblicazioni mediche su un argomento e di trarne le conclusioni), Food
and
Drug Administration (Agenzia Americana per il controllo e la sicurezza
di
alimenti e farmaci), USDA (ministero dell’agricoltura
americano), IOM (Istituto
di Medicina americano), AGCM (Autorità garante della
concorrenza e del mercato)
né vi è traccia sul sito dell’ADUC
(Associazioni per i Diritti degli Utenti e
dei Consumatori). Insomma, siamo nel campo della fantascienza
cosmetica. Quanto
alla caffeina e al suo potere
lipolitico (bruciagrassi) tramite crema: non pervenuto in letteratura
medica.
Costill (fisiologo dello sport) ne dimostrò un certo effetto
lipolitico se
assunto oralmente poco prima di fare attività aerobica in
persone che non erano
assuefatte alla caffeina*. Altri studi ne hanno dimostrato un effetto
lipolitico (bruciagrassi) abbinata a dieta, ma senza
attività fisica. Non
mancano, però, studi contraddittori.
*
effetto positivo
della
caffeina
sui grassi,
alcuni studi:
· Am
J Clin Nutr 2004 Jan;
79 (1) :40-6
·
J
Nutr Sci Vitaminol (Tokyo). 2001
Apr;
47 (2) :139-46
·
Obes
Res luglio
2005, 13 (7) :1195-204.
·Int J Obes (Lond) 2007
Gen, 31
(1) :121-30. Epub
2006
Apr 25. (caffeina abbinata a tirosina, capsaicina e catechine)
· Obesity
Research (2005) 13 ,
1195-1204, doi: 10.1038/oby.2005.142
effetto messo in dubbio o
negato, alcuni studi:
· Review:
2008 Dic, 33 (6) :1311-8
·
J
Physiol. 15
dicembre
2000; 529
Pt
3:837-47.
Il potere delle parole...
La
semantica pubblicitaria dei
prodotti di bellezza esibisce un suggestivo campionario di termini
medicali e
parascientifici (biohydra-complex,
bioslimAge-complex...) sia per rinforzare il debole concetto
scientifico del
claim con l’autorità di certo linguaggio, sia per
confondere le acque con
dichiarazioni che, ad attenta analisi, risultano generiche e improprie.
Nascono
così delle vere e proprie fumisterie linguistiche come,
per esempio, “delocalizzare i
grassi”.
Ora, al di là del fatto che mi verrebbe da chiedere dove
vengono
“delocalizzati” i miei grassi, se in Romania o in
Cina...prese alla lettera
queste dichiarazioni mi dicono che i grassi non spariscono.
Semplicemente si
spostano da una regione all’altra del corpo. Cioè
non dimagrisco, resto
“diversamente grasso!”. Ammesso che i grassi
possano transumare al comando di
una crema. La “delocalizzazione dei grassi” indica
una migrazione
degli adipociti da un lobulo adiposo all’altro. E al momento
la fisiologia dice
che non esiste. Dovrebbe essere confermata da dimostrazioni
istopatologiche o
strumentali (microscopia confocale ecc.). Ma siamo ancora in attesa di
risultati...
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