ALIMENTAZIONE
SPORT
DIMAGRIMENTO
a cura di Orazio
Paternò
|
CHI SONO | RAGIONI DEL SITO | TUTTI GLI ARTICOLI | CONTATTI |
INTEGRATORI:
A CHE PUNTO SIAMO
Il
mercato degli integratori è una riedizione in salsa
medicalizzata del mito
dell’araba fenice: ogni anno e in particolare ogni estate
rinasce con nuove e
vecchie proposte. Per quanto
la ricerca si impegni
nel dare risposte ben argomentate per sostenere le vere o presunte
proprietà
dei vari supplementi, il marketing viaggia su un binario tutto suo e
spesso
appalta la ragione alle false promesse di prodotti taumaturgici sulla
piazza
degli illusionismi prêt-à-porter. Non è
una caccia alle streghe, ma un
prontuario per orientarsi cum grano salis,
con quel pizzico di buon senso nel controverso campo degli integratori.
Disinnescando le bufale, distillando quel (poco) di buono. Olio di cartamo e CLA:
elisir di lunga
vita o fumisteria salutista? Ci
hanno chiesto lumi sull’ olio di
cartamo e sul suo “principio attivo”,
cioè il CLA (acido
linoleico coniugato). Dalla cartellonistica pubblicitaria il
CLA appare
come un vaccino antietà, antitumore, antiobesità
e tante altre amenità. Avevamo
a portata di mano questa manna della salute e non ce ne siamo accorti?
Possiamo
essere così stupidi? Domani vado subito a comprarlo! Prima,
però, non per
sfiducia o malafede, do un’occhiata distratta a quanto dice
la letteratura
scientifica. Quella in controtendenza con la pubblicità e il
marketing. CHE
COS’È E DOVE SI TROVA IL CLA? L’EFSA (Agenzia
Europea per la Sicurezza degli Alimenti), dopo un
lavoro durato 3 anni (2008-2011) orientato a verificare le affermazioni
salutistiche di integratori e prodotti alimentari, ha
escluso l’olio
di cartamo e il CLA dai prodotti anticolesterolo. Tra
l’altro, almeno l'80% del colesterolo è
sintetizzato dal fegato, senza
essere
influenzato dall'alimentazione/integrazione. E l'influenza del 20%
imputato
all'alimentazione avviene quando proprio si mangia male. Altrimenti
è ancora
più bassa. Quindi, ammessa e non concessa
l’efficacia di certi prodotti, è
ridicolo assumerli a fronte di un’alimentazione sconsiderata.
Basta mangiare
meglio per affrontare il colesterolo. Senza entrare nel merito del
condizionamento dei fattori genetici nella produzione di colesterolo.
5)
ALCUNI
STUDI CONDOTTI SU ANIMALI AVREBBERO DIMOSTRATO CHE IL CLA
FAREBBE DIMAGRIRE,
ma
al prezzo di sviluppare insulino-resistenza (quindi diabete) e fegato
grasso.
Altri studi su umani integrati con CLA non hanno rilevato variazioni di
grasso
o, al limite, una riduzione di grasso molto inferiore a quella
osservata sugli
animali. Ancora,
i meccanismi antiobesità postulati
dall’integrazione di CLA sono solo inchiostro su carta... 6)
CLA CONTRO IL CANCRO AL SENO?
I risultati di studi epidemiologici sul consumo di
CLA in relazione al cancro al seno sono scarsi e contraddittori. Uno
studio
longitudinale condotto su 61.433 donne svedesi senza cancro al seno e
seguite
per 17 anni ha portato ad una conclusione importante, visto il numero
elevato
dei soggetti: non è stata osservata nessuna
associazione significativa tra assunzione di CLA dalla dieta e cancro
al seno.
Conclusione:
nessun effetto protettivo del CLA nei
confronti del cancro al seno. 7)
CLA PER MIGLIORARE LA
PERFORMANCE
AEROBICA E LA SOGLIA DI FATICA NELL’ALLENAMENTO AEROBICO? Uno
studio (in doppio cieco e placebo-controllo)
pubblicato nel 2014 sul Journal
of Strenght and Conditioning
Research è stato categorico: il CLA
non è più efficace di un placebo in termini ergo
genici e di spostamento della
soglia della fatica (J
Strength Cond Res. 2014
May
2) 8)
CONTRADDITTORI ANCHE GLI STUDI SUGLI ANIMALI,
dove esiti incoraggianti si sono scontrati con altri molto meno
ottimistici (sviluppo di cancro alla prostata e al colon in animali
integrati
con la forma isomerica trans-10/cis-12).
Ricordando che gli studi su animali sono solo un punto
d’inizio. La sostanza
studiata diventa interessante se dimostra efficacia negli studi su
umani. Conclusione
Integratore
inutile, se non dannoso. La Taurina e i suoi
"effetti
speciali" COS’È,
COSA FA E DOVE SI TROVA
LA VALUTAZIONE DELL’EFSA
(Agenzia
Europea per la Sicurezza Alimentare) L'EFSA
ha passato in
rassegna i benefici della taurina pubblicizzati dalle aziende e li ha
confrontati con la documentazione scientifica. Ecco i risultati. "Protezione del sistema immunitario" Una
dichiarazione troppo generale
ed aspecifica (su quale parte del sistema immunitario agisce? In che
modo e
secondo quale fisiologia?) per essere presa in considerazione: non fa
riferimento ad alcuna specifica indicazione sulla salute come
prescritto dal
regolamento (CE) n. 1924/2006.
"Processi del metabolismo" Vedi
sopra
Non
è stato fornito nessun
riferimento scientifico per trarre questa conclusione "Per la salute del sistema cardiovascolare" Vedi
sopra
Una
dichiarazione troppo generale
ed aspecifica per essere presa in considerazione: non fa riferimento ad
alcuna
specifica indicazione sulla salute come prescritto dal regolamento (CE)
n.
1924/2006.
Pare
si riferisca ad una ritardo
nell'insorgenza della fatica durante l'esercizio fisico. Affermazione
ancora
una volta non suffragata da referenze scientifiche. Acqua fresca,
dunque.
Presentato,
a tal proposito, uno
studio su umani, ma penalizzato da gravi carenze metodologiche: esiguo
numero
di soggetti studiati, la mancanza di un gruppo di controllo, le alti
dosi di
taurina utilizzata, la mancanza di metodi appropriati per valutare il
danno
ossidativo. Parere negativo.
Ricadiamo
nell'uso di una
terminologia medicalizzata, di uso comune, ma troppo generica per
essere
accostata alla scienza. Cosa vuol dire parlare di "energia"? E di
"metabolismo energetico"? Non
si fa riferimento a nessun
preciso processo energetico (glicolisi anaerobica...? Ciclo di
Krebs...?
Metabolismo di lipidi, glucidi, proteine...?). Sebbene un ruolo della taurina sull'assorbimento del glucosio
abbia trovato risposta in alcuni esperimenti su animali e in vitro, gli
studi
clinici fatti su diabetici di tipo 1 sono troppo piccoli e brevi in
durata per
poter trarre conclusioni certe. Inoltre la supplementazione orale di taurina in soggetti sovrappeso non
diabetici non ha avuto alcun effetto sul controllo dell'insulina. CONCLUSIONE Al di là dei ruoli importanti rivestiti
nel metabolismo umano, la
taurina non ha ancora dimostrato inconfutabili benefici per la salute e
per la
performance in forma di supplemento CREATINA, integratore
deluxe…? Arginina, metionina e glicina sono i tre
aminoacidi “padri” della creatina
la cui presenza nell’uomo è
quasi esclusivo appannaggio (80%) dei muscoli. Il resto si distribuisce
tra reni, cervello e gli altri
organi
interni. Quella
utile alla prestazione
sportiva, cioè quella muscolare, è presente in
forma fosforilata e si consuma nel
giro di 40 secondi di esercizio
intenso. Pare che la perdita di forza negli esercizi ad alta e
altissima
intensità non sia tanto legata alla presenza di acido
lattico, quanto alla
perdita verticale di creatina in
forma fosforilata La creatina
è doping? Non
preoccupatevi, se state
assumendo questo integratore, siete sempre nell’alveo del
lecito. Ciò che
importa, invece, è: funziona? L’EFSA dice di sì. Con
dei distinguo. La creatina migliora le espressioni di forza
intense, brevi e ripetute.
Parere negativo, invece, sul miglioramento della resistenza. Dunque
è stata
sdoganata la creatina per
allenamenti
che prevedano serie ripetute di scatti a piedi o in bicicletta, di
vasche
veloci a nuoto, di pesi, di balzi e quant’altro rientri nel
paradigma dello
sforzo breve, intenso e ripetuto. Non pensate alla creatina,
invece, se volete assumerla per migliorare la vostra
resistenza. Niente creatina se dovete allenarvi per una gara amatoriale
di 7- Negli
ambienti sportivi è nota da
anni questa virtù del prodotto sugli sport di forza e di
potenza, corroborata
da centinaia di studi, essendo l’integratore più
indagato. L’approvazione dell’EFSA
rappresenta un valore aggiunto. Sarebbe
un grosso errore e un
danno per il portafoglio, dato che subito dopo l’allenamento
i fosfati vengono usati per
ricaricare
(fosforilare) l’ATP e non
per
ricaricare la creatina. Che verrebbe così eliminata come creatinina. Andrebbe presa almeno
un’ora e mezza dopo l’allenamento MITI SULLA CREATINA 2: ASSUMERE
LA CREATINA NELL’INTERVALLO DI UNA PARTITA DI
CALCIO…? Altro
fatale errore, dato che la
creatina diventa disponibile solo dopo 60-90 minuti. Deve essere
assorbita e
fosforilata. Diamogli il tempo… CREATINA TRA RITENZIONE E IPERTROFIA: COSA
C’È DI VERO Tanto
si è speculato sui
retroscena volumizzanti della creatina:
sarà acqua o muscolo? Ebbene, l’arcano
è stato risolto. La creatina,
è vero, dà un forte contributo alla
volumizzazione
intracellulare per ritenzione idrica in un rapporto di 1:1: per ogni
molecola
di creatina, una molecola d’acqua si fissa
all’interno della cellula. Tuttavia
la creatina produce altri due
effetti
che danno sostanza alla crescita muscolare da essa indotta:
DOSAGGI UTILI Nei
lavori scientifici si parte
dai 10 grammi in su, almeno la prima settimana di integrazione FORME “CREATIVE” DI CREATINA La
creatina è stata
prodotta in tante forme, ma senza dimostrare
differenze significative rispetto alla classica monoidrata.
Ultimamente è apparsa anche la creatina
tamponata, ma non ha prodotto effetti superiori alla forma
monoidrata
CARNITINA, DIMAGRIMENTO E PERFORMANCE
AEROBICA CARTA D’IDENTITÀ DELLA
CARNITINA Luogo di nascita: fegato e reni Genitori biologici: gli aminoacidi lisina e metionina Fratelli/sorelle: carnitina
propionato
e acetil-L-carnitina, utilizzati come integratori alimentari Residenza alimentare: carni e pollame,
pesce, latticini Residenza nell’uomo: muscoli
(95%) e cuore. Dependance in reni,
fegato e testicoli Attività: autista
accompagnatore degli acidi grassi nella matrice
dei mitocondri dove vengono
ossidati per produrre energia grazie alla β-ossidazione Segni particolari: presente in varie
forme, quella biologicamente
più attiva è la L-carnitina Il
mercato degli integratori ha
solertemente sottoscritto le sue “proprietà
dimagranti” dopo un semplice
sillogismo lungo tre passaggi, due dei quali sono delle premesse
(vere), mentre
la conclusione è solo una deduzione senza prove. O con prove
a sfavore:
Come
spesso accade, sono stati
fatti i conti senza l’oste. In questo caso la ricerca. Quella
che cerca le
prove, mette i puntini sulle “i”, che non si
accontenta di semplici sillogismi
o di testimonianze e aneddoti… Cosa
si è ricavato dall’ampia
letteratura fino ad oggi? Possiamo davvero considerare la carnitina un
lecito
aiutino per perdere peso o per correre più a lungo? O resta
confinata
nell’alveo del trattamento dei cardiopatici o di carenze
nutrizionali? Sì,
perché la carnitina viene
usata in ospedale per infusione per trattare delle severe carenze. Ma
anche per
dare una mano a pazienti cardiopatici,
con angina, in emodialisi, ai bambini nati prematuri, a persone con
lesioni e
ustioni gravi o affette da zoppia intermittente. Un
aiuto promesso e mantenuto
anche per via orale, con dosi che vanno dai 500 fino ai 2000 mg/die. La
soglia dei 3000 mg/die
rappresenta la tossicità. A questo punto possono fare
capolino nausea e vomito.
E il sudore comincia a puzzare di pesce. Bene.
Allora la carnitina
funziona. Ma nell’ambito della patologia. Quando si passa dal
malato
all’individuo sano le cose spesso cambiano. In termini
deludenti per chi si
aspetta mari e monti dalla supplementazione. Cascami di
semplificazioni, banalizzazioni.
Comode per il marketing che dà al consumatore soluzioni
semplici a problemi
complessi. Vediamo
cosa dice, in breve, la
ricerca…
BIBLIOGRAFIA
e SITOGRAFIA Atti
della CONVENTION ISSA 2014 (Rimini,
13-14-15
giugno) http://www.nutrizionesport.com/EFSA.html Eur J Nutr. 2014 Apr;53(3):823-30. doi:
10.1007/s00394-013-0586-7. Epub 2013 Sep 25. Oxidative
stress and inflammation in obesity
after taurine supplementation:
a double-blind, placebo-controlled study.
Rosa
FT1, Freitas
EC, Deminice
R, Jordão
AA, Marchini
JS. J Int Soc Sports Nutr. 2012 Sep 13;9(1):43. doi:
10.1186/1550-2783-9-43. A buffered form
of creatine does not promote
greater changes in muscle creatine content, body composition, or
training
adaptations than creatine monohydrate.
J
Strength Cond Res. 2014 May 2. Effects of six
weeks of aerobic exercise
combined with conjugated linoleic acid on the physical working capacity
at
fatigue threshold.
Jenkins ND1, Buckner SL, Baker RB, Bergstrom HC, Cochrane KC, Weir JP, Housh TJ, Cramer JT. Curr Drug Metab. 2011 Sep;12(7):667-78. L-carnitine--metabolic
functions and meaning in humans life.
Pekala J1, Patkowska-Sokoła B, Bodkowski R, Jamroz D, Nowakowski P, Lochyński S, Librowski T. Atherosclerosis. 2013 Jul;229(1):1-9. doi:
10.1016/j.atherosclerosis.2013.03.004. Epub 2013 Mar 15. A systematic
review to evaluate the
effectiveness of carnitine supplementation in improving walking
performance
among individuals with intermittent claudication.
Delaney CL1, Spark JI, Thomas J, Wong YT, Chan LT, Miller MD. Med Sport Sci. 2012;59:135-42. doi:
10.1159/000341934. Epub 2012 Oct 15. Role of
supplementary L-carnitine in exercise
and exercise recovery.
Nutrition. 2004 Jul-Aug;20(7-8):709-15. Supplementation
of L-carnitine in athletes:
does it make sense?
Am J Clin Nutr. 2000 Aug;72(2 Suppl):618S-23S. Supplemental
carnitine and exercise.
Eur J Nutr. 2013 Dec 11. [Epub ahead of
print] Effect of carnitine, acetyl-, and
propionylcarnitine supplementation on the
body carnitine pool,
skeletal muscle composition, and
physical performance in mice.
Morand
R1, Bouitbir
J, Felser
A, Hench
J, Handschin
C, Frank
S, Krähenbühl
S. Clin Pharmacol Ther. 1994 Jun;55(6):681-92. Effect of
intravenous L-carnitine on carnitine homeostasis
and fuel metabolism during exercisein humans.
Brass EP1, Hoppel CL, Hiatt WR. |