ALIMENTAZIONE
SPORT
DIMAGRIMENTO
a cura di Orazio
Paternò
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INTEGRATORI,
A CHE PUNTO SIAMO PARTE II Nello scorso numero abbiamo fatto due passi nel giardino ben curato delle certezze taumaturgiche del marketing degli integratori. Cercando di distinguere la scienza dagli alambicchi di alchemica memoria. Ci siamo documentati, a partire dagli atti della Convention ISSA 2014, per mettere in discussione il castello di pomposa retorica imbonitoria in cui navigano gli integratori più gettonati. Risultato? Molte delle sacerdotali certezze sono state smontate mattone per mattone, altre ridimensionate per la debolezza delle prove, mentre qualche prodotto, vedi creatina, ha resistito agli anni e ai test dimostrandosi un evergreen nel suo genere. Al netto di qualche leggenda ancora perpetuata surrettiziamente, relativa ai tempi di assunzione e di assorbimento e ai dosaggi utili per ottenere l’effetto desiderato. Sul fronte opposto la ricerca ha bocciato la carnitina come supplemento nei soggetti sani che cercano un aiuto per dimagrire o per migliorare la performance. Resta, ad oggi, un valido supporto solo in ambito ospedaliero. QUESTA
SECONDA PARTE ENTRERÀ NEL MERITO DI
ARGININA
Nel
panorama
degli integratori è una delle tante star celebrate sulla
base di prove
indiziarie e non conclusive.
Con
l’aggravante di sfruttare la tecnica illusionistica della
sostanza unica per un
rimedio complesso. In realtà i processi biochimici
coinvolgono centinaia di
sostanza. Processi nei quali l’arginina,
o La pubblicità ci ha marciato parecchio sulle basi fisiologiche dell’arginina: precursore della creatina, dell’ossido nitrico, dei Linfociti-T del sistema immunitario e “depuratore” dell’ammoniaca. Tutte verità usate strumentalmente per creare un falso mito. L’arginina è un aminoacido a cui il marketing ha concesso l’onore del proscenio con la promessa di: 1. incrementare la massa muscolare (stimolo dell’ormone della crescita) 2. ridurre il catabolismo muscolare 3. ridurre la pressione arteriosa e favorire la vasodilatazione (come precursore dell’ossido nitrico, potente fattore vasodilatatore) con tutti i benefici a carico di patologie come l’ipertensione, l’aterosclerosi, l’angina pectoris, la disfunzione erettile. 4. supportare il sistema immunitario (stimola la produzione di Linfociti-T) 5. ridurre la fatica nell’endurance in qualità di “spazzino” della tossica ammoniaca che si forma a seguito di esercizi intensi. IN
REALTÀ… 1. La letteratura è ancora incerta sui presunti effetti a favore della performance 2. Evocare la produzione di ossido nitrico (di cui l’arginina è precursore) ad libitum diventa rischioso, dato che lo stesso, quando è troppo, diventa aggressivo nei confronti dell’endotelio arterioso. Assumendo, di fatto, lo stesso ruolo di un radicale libero 3. Una supplementazione di arginina in soggetti sani e fisicamente attivi è ancora prematura da raccomandare visti i risultati contrastanti (Sports Med. 2011) 4. Una supplementazione con arginina negli sportivi riduce, addirittura, la risposta dell’ormone della crescita all’allenamento rispetto a quella garantita dall’allenamento da solo (Curr Opin Clin Nutr Metab Cura 2008) 5. L’uso di arginina prima di un allenamento con i pesi deprimerebbe, addirittura, la produzione di GH. Questa è la conclusione apparsa nello studio del Journal of Applied Physiology del 2006 6. Allo stesso risultato era giunto il Journal of Gerontology grazie allo studio pubblicato nell’ormai lontano 1999: l’arginina orale deprime il GH durante l’allenamento con i pesi 7. Una review, pubblicata nel 2007 su Current Opinion Clinical Nutrition and Metabolic Care, conclude con l’ipotesi che l’infusione (non la supplementazione orale) possa migliorare gli effetti dell’esercizio fisico sulla sensibilità all’insulina e sulla crescita di capillari nel muscolo. Ma si rimanda il tutto a successive ricerche 8. Su Applied Phisiology Nutrition and Metabolism del giugno 2011 si analizzano i risultati di uno studio su tre gruppi di giovani maschi fisicamente attivi. Un gruppo ha assunto basse dosi di arginina, un altro alte dosi e un terzo gruppo assumeva placebo. Esaminati i campioni di sangue a riposo (dopo 30-60-90-120-180 minuti dall’assunzione di arginina) non si sono rilevati incrementi significativi di ossido nitrico, GH, insulina e IGF-1 IL PARERE
DELL’EFSA L’arginina, come tanti integratori, è stata oggetto delle attenzioni dell’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare). Risultato? L’EFSA NON
HA TROVATO RELAZIONI
DI CAUSA EFFETTO
TRA IL CONSUMO DI ARGININA COME
INTEGRATORE
E:
Per rafforzare le conclusioni, già autorevoli, dell’EFSA, incrociamole con le sentenze per pubblicità ingannevole comminate dall’AGCM e relative a prodotti con arginina. Sentenze AGCM su prodotti a base di arginina L’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) si è occupato di alcuni prodotti a base di arginina avvalendosi del parere di istituti di ricerca di prestigio, come l’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione). Uno di questi prodotti, il NITROXx (della Biolife S.r.l.), tra le varie virtù sopraelencate, pone l’accento sul potenziale erettile maschile maggiorato dal consumo di arginina come integratore. L’effetto, come abbiamo già scritto, sarebbe garantito dalla trasformazione dell’arginina in ossido nitrico, passando per il composto l-citrullina. Insomma, l’arginina come il Viagra, senza gli effetti collaterali. E’ proprio così? Potrebbe, se fossimo carenti di arginina. Cosa praticamente impossibile nell’alimentazione moderna, così ricca di proteine. Meglio mangiare un po’ più di carne, cioccolato o uova piuttosto che spendere soldi inutilmente. La produzione di ossido nitrico (attore nella sviluppo della potenza sessuale) dipende dall’arginina, ma non solo. Dipende anche da fattori endocrini e locali e coinvolge una serie di sostanze ed enzimi, come ci dice l’INRAN. Legare l’ossido nitrico solo all’ arginina vuol dire avere una visione estremamente riduttiva del processo. Poi, se è vero il rapporto tra l’arginina e l’ossido nitrico, potente vasodilatatore, è altrettanto vero che la dose minima di arginina consigliata dal produttore (3 gr al giorno) si raggiunge già con 150 gr di carne di pollo o di maiale. Cento grammi di merluzzo sotto sale o di noci secche ne contengono quasi 4 grammi. Superare questa dose garantita dall’alimentazione con integratori, magari rispettando le dosi suggerite dal produttore (fino a 9 gr) e per periodi lunghi (80 giorni), porta ad effetti collaterali importanti come:
Tra l’altro il NITROXx non contiene solo arginina, ma anche vitamine e selenio in dosi esageratamente elevate che possono peggiorare il quadro di effetti collaterali legati alle già alte dosi di arginina. L’INRAN parla di “rischio tossicologico” per quanto riguarda il selenio e di “ipervitaminosi” per quanto riguarda le vitamine del gruppo B, presenti in dosi massicce. La multa notificata dall’AGCM è di 38.100 euro. Altri integratori con arginina multati
dall’AGCM sono: AGENT M,
NITRIC-EFX, NITRIX, VIAFAT FORTE LICOPENE COSA
SAPPIAMO DEL LICOPENE? 1. Che è una sostanza membro della famiglia dei carotenoidi. Contenuta soprattutto in: melone, pomodoro, pompelmo rosa e albicocche 2. Che ha proprietà antiossidanti tali che in alcuni studi ha dimostrato un’azione di rallentamento del tumore alla prostata (Atti Convention ISSA, 2014; Journal of Nutrition, 2000). Tuttavia, lo scarso numero di studi clinici randomizzati e la diversa qualità degli studi esistenti non rende questa una certezza clinica (International Journal of Molecular Sciences, 2013; Cochrane Database Syst Rev. 2011; Prostate Cancer Prostatic Disease. 2009 ). 3. Che fa parte di quelle sostanze che danno il meglio della loro biodisponibilità solo in seguito a cottura e alla contemporanea presenza di grassi come l’olio di oliva. Ne basta poco di olio, 3-5 grammi a pasto (Journal of Nutrition, 2000). Questo ed altri esempi (le carote crude) segnano il limite di quella fantasiosa moda alimentare del crudismo a tutti i costi
Fattori che influenzano la biodisponibilità dei carotenoidi (Journal of Nutrition, 2000) 4. Che come supplemento ha dato dei risultati nel migliorare la funzione endoteliale tra cardiopatici, ma non su soggetti sani (PLoS One. 2014) EPA L'ACIDO EICOSAPENTAENOICO (EPA)
è un acido
grasso ω-3 rintracciabile soprattutto in pesci
grassi come merluzzo,
salmone, tonno, sgombro, aringhe, sardine e nel latte materno COSA
SAPPIAMO DELL’EPA? 1. Che ha un ruolo antinfiammatorio e antitrombotico 2. Che in unione ad un altro grasso ω-3, il DHA, migliora il profilo dei trigliceridi 3. Che migliora la concentrazione di Hdl 4. Che nei diabetici di tipo II la supplementazione con EPA diminuisce l’escrezione urinaria di albumina 5. Che rallenterebbe l’evoluzione della sclerosi multipla, ma il dato deve essere confermato da ulteriori ricerche 6. Che per la sua azione antitrombotica deve essere assunto con cautela da chi già segue una terapia a base di anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici (aspirina) 7. Che a dosi elevate dà disagi gastrointestinali 8. Che NON HA ANCORA DIMOSTRATO EFFETTI ANABOLICI O SULLA PERFORMANCE, ma solo che aiuterebbero a ridurre la perdita muscolare in pazienti oncologici DHA L'ACIDO
DOCOSAESAENOICO (DHA)
è un acido
grasso ω-3 rintracciabile soprattutto in pesci
grassi come merluzzo, salmone,
tonno, sgombro, aringhe, sardine e nel latte materno COSA
SAPPIAMO DEL DHA?
GAMMA
ORIZANOLO
COSA SAPPIAMO DEL GAMMA ORIZANOLO?
SITOGRAFIA: Atti della CONVENTION ISSA 2014 (Rimini, 13-14-15 giugno, 2014) http://www.nutrizionesport.com/EFSA.html Sports Med. 2011 Mar L-Arginine as a
potential ergogenic aid in
healthy subjects
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Carlson SE1, Colombo J, Gajewski BJ, Gustafson KM, Mundy D, Yeast J, Georgieff MK, Markley LA, Kerling EH, Shaddy DJ. Int J Cardiol. 2014 Aug Omega-3 fatty acid therapy
dose-dependently and significantly
decreased triglycerides and
improved flow-mediated dilation,
however, did not significantly improve insulin sensitivity in patients
with
hypertriglyceridemia.
Oh PC1, Koh KK2, Sakuma I3, Lim S4, Lee Y5, Lee S1, Lee K1, Han SH1, Shin EK1. J Strength
Cond
Res. 2014 Jul 15. DOCOSAHEXAENOIC
ACID AFFECTS MARKERS OF
INFLAMMATION AND MUSCLE DAMAGE AFTER ECCENTRIC EXERCISE.
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Mäkynen
K1, Chitchumroonchokchai
C, Adisakwattana
S, Failla M, Ariyapitipun T. |