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DIMAGRIMENTO
a cura di Orazio
Paternò
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PREVENZIONE E SALUTE:
NEL “CUORE” DEGLI INTEGRATORI DI
VITAMINE IN QUESTO AGOSTO PIGRO E SULFUREO ho trovato la forza di deporre un pensiero sacrilego ai piedi di uno dei totem del salutismo in pillole: gli INTEGRATORI DI VITAMINE e ANTIOSSIDANTI. Al loro cospetto la ragionevolezza si è sempre smarrita in nome della speranza. Lo spunto per un’analisi critica sui presunti benefici cardiovascolari di questi integratori porta in calce la firma del British Medical Journal e della Cochrane Collaboration (BMJ, 2013;
Cochrane Database Syst Rev. 2008) Nel campo della supplementazione dei MINERALI bisogna andarci cauti, dato che superare il fabbisogno giornaliero, in genere ben coperto dall’alimentazione, può produrre seri problemi. Come aumentare l’incidenza di diabete di tipo II in seguito alla supplementazione di SELENIO, è il monito dello studio del 2007 targato BMJ Quando si
getta uno sguardo oltre la pubblicità,
l’entusiasmo si ossida facilmente a contatto con la
realtà. La ricetta della
salute, non meno inebriante e persuasiva, resta ancorata al classico
format
dell’alimentazione e del movimento. Fatto questo, la palla
passa alla genetica. BETA
CAROTENE E MORTALITÀ QUANDO
L’INDICATORE È SCAMBIATO PER ATTORE Anche la scienza, se frequentata in superficie, può generare abbagli. False correlazioni. O scambiare un semplice indicatore per un attore. È il caso della provitamina beta-carotene (il nostro corpo la trasforma in vitamina A). Si è potuto osservare che i soggetti che avevano livelli più bassi di beta-carotene andavano incontro ad una mortalità maggiore. Le curve, come si vedono in figura erano dipendenti dalle quantità. Chi aveva meno di 11,2 microgrammi litro di beta-carotene nel proprio plasma moriva prima di chi aveva tra 11.2 e 17,9 i quali a loro volta morivano prima di chi aveva tra 18 e 27.7 a chi ne aveva di più moriva ancora più tardi.
JAMA. 1996 Azz...dissero. Ecco, lo dicevo io che il beta-carotene protegge...è antiossidante...è scavenger dell'ossigeno singoletto che il sole fa generare e allora bla...e bla...e bla..
Semplicemente coloro che avevano livelli di beta-carotene più alti mangiavano più frutta e verdura. Chi protegge è frutta e verdura nel suo complesso e non la rincorsa alla singola vitamina” Conclusione supportata quasi dieci anni più tardi dalla revisione sistematica dell’American Journal of Clinical Nutrition con cui si è cercato un possibile rapporto causa-effetto tra la supplementazione di beta-carotene (misurati i livelli sierici) e la diminuzione del rischio di cancro al polmone. Anche in questo caso l’associazione inversa tra i livelli di beta-carotene nel sangue e il cancro al polmone è stata attribuita a uno stile di vita più sano in generale (come il maggior consumo di frutta e verdura) o a un fattore confondente residuo legato al fumo. Ma avere alti livelli di beta-carotene nel sangue non migliora le nostre attese di vita. IL CASO DEL BETA-CAROTENE è un modello per capire quanto sia facile stabilire delle correlazioni, anche per gli addetti ai lavori, quando non si oltrepassa il casello di ogni ragionevole dubbio FONTI BMJ, 2013 Efficacy of
vitamin and antioxidant supplements in prevention of cardiovascular
disease:
systematic review and meta-analysis of randomised controlled trials BMJ,
2007 Selenium
supplements may increase risk of type 2 diabetes BMJ,
2007 Antioxidant
supplements may damage your health Cochrane
Database Syst Rev. 2008 Antioxidant
supplements for prevention of mortality in healthy participants and
patients
with various diseases. Bjelakovic
G, Nikolova D, Gluud LL, Simonetti RG, Gluud C. JAMA.
1996 Mortality
associated with low plasma concentration of beta carotene and the
effect of
oral supplementation. Greenberg
ER, Baron JA,
Karagas MR,
Stukel TA, Nierenberg DW, Stevens MM, Mandel JS, Haile RW. Am J Clin
Nutr., 2008 Carotenoids
and the risk of developing lung
cancer: a systematic review.
Gallicchio L, Boyd K, Matanoski G, Tao XG, Chen L, Lam TK, Shiels M, Hammond E, Robinson KA, Caulfield LE, Herman JG, Guallar E, Alberg AJ. |