ALIMENTAZIONE
SPORT
DIMAGRIMENTO
a cura di Orazio
Paternò
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INTEGRARE NO
LIMITS…? LA PILLOLA CHE SI RIVELA
SUPPOSTA Dopo diversi post e un lungo articolo (http://www.nutrizionesport.com/radicali%20liberi.html) torno ancora sul luogo del delitto. Quel delitto perpetrato per anni dalla frettolosa deduzione senza la pazienza della prova. All’inseguimento del mito della pillola-parafulmine: quella sulla quale scaricare tutte le nostre ansie esistenziali e che ci protegga dalla malattia e dall’invecchiamento. Una “mission impossibile” gestita ad arte dall’industria dell’integrazione vitaminica. Sfruttando le debolezze di consumatori ossessionati dalla pillola della felicità. Che si trasforma in una “supposta” della tristezza inserita a loro insaputa. Nel senso deteriore del gesto. Il pretesto? I famigerati ROS, o radicali liberi. Prodotti inevitabili del consumo di ossigeno e per anni imputati di soli delitti (invecchiamento e malattie). Mai di buone azioni. Come se la fisiologia ci avesse messo di proposito delle mine vaganti nell’organismo. Senza contromisure. E, siccome lo sport aumenta il consumo di ossigeno, si presumeva che questa “polveriera”aumentava la possibilità di deflagrare ad ogni corsetta, pedalata o bracciata. L’ignaro sportivo si è trovato di fronte ad un fuorviante dilemma: fare sport è autolesionismo? Bisogna forse celebrare un neosalutismo da bivacco sul divano?
Come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Perché i ROS non sono tutti cattivi. Si dividono tra buoni e cattivi. E, come ho già ribadito più volte in altri posto e articoli, è l’equilibrio tra sostanze ossidanti e antiossidanti a garantire la salute. Se siamo aggrediti dal superossido d’idrogeno (radicale libero), possiamo contare sulla difesa della superossido-dismutasi (antiossidante). Se l’attacco arriva da un superossido, ci pensano i corazzieri come la vitamina E o C. L’errore è lasciare il campo libero all’uno (l’attacco) o all’altro (la difesa). Dunque se fumare, bere o mangiare troppo fanno da sponda all’azione dei radicali liberi aggressivi, cercare di esasperare le difese assumendo senza controllo integratori di vitamine rischia di mettere ko ciò che di buono fanno i radicali, cioè
a)
le vitamine C ed E non prevengono i principali
tumori, eventi cardiovascolari e malattie
degenerative agli occhi b)
il supplemento multivitaminico a fronte di una
modesta riduzione dell’incidenza di cancro in generale e di
una modesta azione
antitumorale verso i tumori delle cellule epiteliali (ma solo negli
uomini con
storie tumorali di partenza) non ha ridotto in maniera statisticamente
significativa l’incidenza di tumori alla prostata, al
polmone, al colon retto e
alla vescica. Gli studiosi bocciano, in conclusione, anche il
supplemento
multivitaminico (“…we did
not detect any
material impact on the effect of the multivitamin on risk of total
cancer”) c)
sebbene questo studio, il più vasto e condotto
secondo criteri di altissimo profilo qualitativo, sia il più
incoraggiante nei
confronti degli integratori multivitaminici, chiosa con molta cautela
raccomandandone
l’uso in caso di carenza vitaminica (Although
the main reason to take multivitamins is to prevent nutritional
deficiency,
these data provide support for the potential use of multivitamin
supplements in
the prevention of cancer in middle-aged and older men) Perché è l’allenamento stesso ad ampliare le difese contro i radicali. Per essere più precisi l’attività fisica di durata aumenta la produzione di ROS i quali, a loro volta, inducono una MAGGIORE SENSIBILITÀ ALL’INSULINA (prevenzione diabete di tipo II) e una maggiore produzione di difese incarnate nella GLUTATIONE PEROSSIDASI 1 e DELLA SUPEROSSIDODISMUTASI 1 e 2. Bloccare la formazione dei ROS da esercizio fisico tramite supplementi antiossidanti (vitamine C ed E) causa la scomparsa dei benefici indotti dall’esercizio fisico che non è più in grado di migliorare la sensibilità all’insulina e far fronte all’attacco dei ROS aggressivi nei confronti delle cellule (Tapia, 2005).
E CHI SI ALLENA ALLA FORZA? Anche
chi usa i pesi può trarre
beneficio dalla presenza di alcuni radicali liberi, indispensabili ai
muscoli per esprimere la
massima forza contrattile. Abbattere indifferentemente i ROS significa
anche
rendere meno sotto il bilanciere. PREVENIRE
IL TUMORE CON FRUTTA E VERDURA: UN CONO D’OMBRA Il
ruolo del consumo di frutta e verdura nel campo
della prevenzione tumorale resta promettente, ma mancano ancora prove
epidemiologiche certe. Così dice la metanalisi pubblicata
nel 2003 sull’American Journal of
Clinical Nutrition. COME
SEMPRE
l’adozione dell’integrazione deve essere ragionata
e non scontata. Può essere
necessaria in caso di patologie accertate dal medico o potrebbe essere
utile in
caso di uno squilibrio acido-base fotografato da un apposito test.
Niente deve
essere lasciato al caso. Soprattutto chi fa sport. Il movimento allena
anche il
sistema antiossidante rendendo superflua l’integrazione.
Mentre i sedentari
nelle cui giornate fanno capolino fumo, alcol e stress di vario tipo
farebbero
bene a fare i conti con lo stile di vita e non contare
sull’aiutino (vano)
della vitamina.
SITOGRAFIA
Metabolomic
profile of response to
supplementation with β-carotene in
the
Alpha-Tocopherol,
Beta-Carotene Cancer Prevention Study. Mondul AM, et al.
· Ann Epidemiol. 2000 Feb;10(2):125-34. Design of
Physicians' Health Study II--a
randomized trial of
beta-carotene, vitamins E and C, and multivitamins, in prevention of
cancer,
cardiovascular disease, and eye disease, and review of results of
completed trials.
Christen WG, Gaziano JM, Hennekens CH. ·
JAMA November
14, 2012, Vol
308, No. 18 · Am J Clin
Nutr. 2003 Sep;78(3 Suppl):559S-569S.
Epidemiologic
evidence of the protective
effect of fruit and vegetables on cancer risk.
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