ALIMENTAZIONE
SPORT
DIMAGRIMENTO
a cura di Orazio
Paternò
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GLUTEI,
TRA MITI E NUOVE OCCASIONI DI
ALLENAMENTO INTRODUZIONE
L’ALLENAMENTO ESTETICO DEI GLUTEI (la performance è altra cosa) da sempre accende l’attenzione di tutti, trainer e sportivi per diporto. Tant’è che ogni stagione germogliano un allenamento, un attrezzo, una dieta (???), una crema (???) o un esercizio “ideali”per la riconfigurarne il profilo (de)cadente. Inevitabile che, nella generale latitanza di uno spartito scientifico, i reparti dimagrimento e tonificazione siano succubi di un’anarchia dove ognuno suona la sua musica. E si affermano principi personali come fossero vangeli. Come scandito dal titolo, proviamo a fare assieme un tragitto ragionato tra alcuni dei dubbi e (in)certezze che hanno avvolto l’allenamento estetico dei glutei per ricavare nuove coordinate da applicare sul campo L’ESERCIZIO
IDEALE…?
IL
GLUTEO È UN ORDITO DI FIBRE DI FORZA
E COME TALE
VA ALLENATO Modellare il gluteo non è un problema di chi abita il pianeta Divano. Chi, invece, ha messo la pigrizia a dimora e vuole oltrepassare il casello del già visto nell’allenamento (estetico) dei glutei può contare sulle nuove conoscenze della fisiologia dello sport. A Bret Contreras, Andrew D. Vigotsky, Brad J. Schoenfeld e altri si devono due studi sulla qualità media delle fibre del gluteo Uno
studio ha mostrato il 68% di
fibre a contrazione lenta e il 32% contrazione veloce QUESTO DICE CHE IL GRANDE GLUTEO VA ALLENATO SIA A LIVELLO DI POTENZA (FORZA), SIA A LIVELLO D’IPERTROFIA E DI RESISTENZA Abbiamo ora un nuovo orizzonte dove il carico di forza resta la prima scelta, seguita a stretto giro di ruota da allenamenti sull’ipertrofia e sulla resistenza (ma sempre con un discreto carico) per garantire pari dignità a tutta la tipologia di fibre che alloggiano nel gluteo. E risultati migliori. Senza, ovviamente, scadere in promesse miracolistiche o dare la stura a quello strazio conclamato dei rimedi estivi. Solo un invito a mantenere sempre vivo il circuito della ragione… MITO N.2 NON ESISTE
GLUTEO “ALTO” E “BASSO” Nel 2006, McAndrew et al. Attraverso MECCANOMIOGRAFIA LASER ha trovato ben cinque zone di inserzione del grande gluteo: ESTERNA, INTERNA, CENTRALE, INFERIORE E SUPERIORE. Per comodità, ci concentreremo sulle due porzioni principali: quella SUPERIORE e quella INFERIORE. La regione inferiore si attiva meglio con esercizi a maggior carico sul ginocchio, quella superiore negli esercizi a maggior carico sull’anca. Inoltre, nella regione superiore si è evidenziato un tempo di contrazione più lungo, indicando maggiori fibre a contrazione lenta e maggiormente coinvolte in compiti posturali rispetto alla regione inferiore e quest’ultima, avendo un tempo di contrazione più breve, indicava il coinvolgimento di fibre a contrazione veloce reclutate più in attività dinamiche COSA NE È DERIVATO?
ESERCIZI CON MAGGIORE
ENFASI SULL’ANCA (GLUTEO SUPERIORE) SQUAT O HIP THRUST? DUE
ESERCIZI, DUE TIFOSERIE Due esercizi che non sono sfuggiti alla mannaia dell’integralismo: chi attribuiva ogni beneficio estetico del gluteo solamente all’uno, chi solamente all’altro. Due fazioni imbalsamate nel tifo da squadra e divise da un muro crollato sotto il peso delle evidenze
MITO N.3 LO SQUAT
È IL TOP PER IL GLUTEO, ANCHE A
CORPO LIBERO Come già accennato sopra, lo SQUAT non è così selettivo sul gluteo rispetto al quadricipite. Anzi. Lo dimostra lo studio della tabella. LO SQUAT ATTIVA LA PARTE BASSA DEL GLUTEO, MA IL GROSSO DEL LAVORO È SBILANCIATO VERSO IL QUADRICIPITE (MISURATO SUI VASTI MEDIALE E LATERALE). L’avvento dei nuovi studi elettromiografici sull’intervento dei glutei nello squat ha marcato una svolta radicale nella concezione di questo esercizio. Che RESTA SEMPRE UN BUON INVESTIMENTO PER MODELLARE I GLUTEI, ma deve essere aggregato ad altri esercizi. QUANDO IL CARICO DIVENTA EFFICACE PER
L’IPERTROFIA DEL GLUTEO Nell’uomo lo stimolo sui glutei (ipertrofia) comincia a vedere la luce sotto un carico che oscilla tra il 120 e il 160% del peso corporeo, mentre nella donna lo stesso effetto si comincia a produrre tra l’80% e il 120% del peso corporeo. PER UOMO E DONNA, LO SQUAT A CORPO LIBERO (75% del carico) NON PORTA IPERTROFIA. IN TERMINI PIÙ PROSAICI, NON “TONIFICA”
CONCLUSIONE La sceneggiatura dell’allenamento del gluteo – esteticamente parlando – è condizionata da:
e non può essere incardinata in un solo esercizio o metodo considerati “principe”. I
miti sul tema non finiscono
qui. Questo è solo uno spunto per rivedere in modo
più ragionato il nostro
approccio: stare al passo coi tempi prendendo le distanze dalla
fioritura di
narrazioni che hanno da sempre sfruttato il sintagma emotivo tutto-subito-facile FONTI ATTI CONVENTION ISSA 2017, RIMINI
A Comparison of
Gluteus Maximus, Biceps
Femoris, and Vastus Lateralis Electromyographic Activity in
the Back Squat and
Barbell Hip Thrust Exercises.
Contreras B, Vigotsky AD, Schoenfeld BJ, Beardsley C, Cronin J. J Strength
Cond Res. 2017 Muscle Activation Differs Between Partial and Full Back Squat Exercise With External LoadEquated.
da Silva JJ, Schoenfeld BJ, Marchetti PN, Pecoraro SL, Greve JMD, Marchetti PH. J Appl
Biomech. 2016. A Comparison of Gluteus Maximus, Biceps Femoris, and Vastus
Lateralis Electromyography
Amplitude in
the Parallel, Full, and Front Squat Variations in
Resistance-Trained Females.
Contreras B, Vigotsky AD, Schoenfeld BJ, Beardsley C, Cronin J. |