ALIMENTAZIONE
SPORT
DIMAGRIMENTO
a cura di Orazio
Paternò
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DIMAGRIRE
CON L’ARTE DI
PERSONALIZZARE GLI
STRUMENTI DI BASE
IL
BMI
(rapporto peso/H al quadrato in metri) è un primo
orientamento e
risponde alle domande:
LA
PLICOMETRIA risponde
alle domande:
DAL
PLICOMETRO AL METABOLISMO LA
FORMULA:
(Massa Magra x
21,6) + 370
Riabilitare
la muscolatura
(tradotto: riacquistare muscoli) significa alzare il
metabolismo e, con esso, la spesa calorica giornaliera = dimagrimento
vero e
permanente L’alimentazione,
dal canto suo, gestirà il dimagrimento a tavola riposizionando i cibi (magari corretti,
ma collocati male nella
giornata), ma senza entrare a gamba tesa nelle abitudini alimentari
della
persona. MASSA
MAGRA, IL MINIMO INDISPENSABILE Per
SOSTENERE UN ALLENAMENTO CHE CI AIUTI SUBITO A RIGUADAGNARE MUSCOLO (e
metabolismo) serve un requisito di base: che la massa magra su altezza
in metri
sia compresa tra 23-30 kg per la donna e 28-35 kg per l’uomo LA
FORMULA: Massa magra / H
IL
RAPPORTO VITA/FIANCHI
risponde alle domande:
IL
CORREDO MINIMO DI STRUMENTI
a disposizione per la stima della massa grassa (e
della massa magra) e per la distribuzione del grasso è utile non solo per
regolare il proprio
intervento sulla linea, ma anche sulla salute. Il grasso, abbiamo
già visto, è uno
sparagnino consumatore di carburante (5 cal/kg/giorno), mentre fa
registrare
una buona attività come produttore di ormoni
e citochine infiammatorie o
antinfiammatorie in rapporto alla sua localizzazione. Anche
la risposta
all’allenamento e all’alimentazione sono
condizionati dalla geografia
del grasso: più il grasso alloggia
in basso, sotto l’ombelico,
più
difficile sarà la sua “rottamazione”,
mentre la salute non si vedrà minacciata IN
CONDIZIONI DI SALUTE E IN ASSENZA DI
STRESS
il grasso corporeo si trova
distribuito soprattutto a livello sottocutaneo. Una versione benigna di
grasso,
poco incline allo sviluppo di malattie, ma difficilmente attaccabile se
associato a grasso viscerale. Solo la perdita di quest’ultimo
innescherà la
demolizione del primo (grazie all’attivazione di una preziosa
molecola
anti-grasso sottocutaneo, l’adiponectina che è
inibita dalla
presenza del grasso viscerale). IN
CONDIZIONI DI STRESS CRONICO E DI
ECCESSO DI CIBO
la distribuzione del
grasso cambia, andando a zavorrare le parti addominali profonde.
È il GRASSO VISCERALE.
Questa forma di
obesità rappresenta da sola un fattore in grado di
incrementare il rischio
cardiovascolare indipendentemente dal sesso,
dall’età e dal BMI (Indice di
Massa Corporeo). L’asticella di un rischio severo per la
salute ha due valori
distinti per l’uomo e per la donna misurati sul girovita, a 2
cm dall’ombelico:
102 cm per l’uomo e 88 cm per la donna. Valori immediatamente
inferiori non
collocano la persona fuori pericolo, ma sono semplicemente delle
diverse
sfumature di rischio che virano verso la sicurezza solo quando
l’uomo e la
donna chiudono il metro sul girovita rispettivamente
sotto i valori di 94 e 80 cm. LA DONNA, NELLA SUA VERSIONE ORTODOSSA (spalle strette – anche larghe, con un accumulo localizzato di grasso in zona gluteo-femorale ben rappresentato da valori nel rapporto VITA/FIANCHI < 0,78) non vede minacciata la propria salute. Salvo un concomitante accumulo di grasso viscerale aggravato da poca massa muscolare. La trilaterale grasso gluteo-femorale + grasso viscerale + scarsa massa muscolare suona una marcia poco trionfale verso linea e salute. Il successo “riabilitativo” non è garantito, ma se non ci si muove l’alternativa è la tanatoprassi. In questi casi nemmeno tutte le maschere che le stagioni possono offrire (chirurgia estetica, botulino…) riconfigurano decorosamente la decadenza di un’estetica butterata dal matrimonio tra genetica, diete sbagliate e overdose di allenamenti oppure tra genetica, diete sbagliate e cronici schienamenti sul damascato del divano Gli interventi su allenamento e alimentazione non possono prescindere da questi elementi di base: il peso, il contenuto del peso (la composizione corporea), la distribuzione del grasso (viscerale-gluteo-femorale-sottocutaneo o la combinazione di due/tre di queste tipologie) e la quantità di massa magra che condiziona il BMR. In alternativa c’è uno strumento, LA BIOIMPEDENZA, che racchiude le informazioni sulla massa magra e la massa grassa con l’aggiunta di un carico preziosissimo: la stima dell’acqua corporea e la sua distribuzione dentro e fuori le cellule. Un dispositivo di complessa lettura e di cui non ce ne occuperemo oggi. Come? Il personal trainer serve proprio a questo. IN CONCLUSIONE usciamo dall’ossessione di coordinare allenamento e alimentazione con soluzioni preconfezionate, dando la schiena alle informazioni più preziose: QUANTO e DOVE SIAMO GRASSI + QUANTO SIAMO MAGRI. Da qui si procederà col lavoro vero: stimolare la parte magra (muscoli) per riaccendere il metabolismo e intervenire sulla tavola senza somministrare i minestroni tossici delle diete da fame che vanno salmodiando il principio inflazionato dell’ascetismo a tutti i costi. Accompagnati, magari, dalla vietarella spianata per un alimento (vedi le crociate para-religiose contro carne, latte, zucchero, pasta, pane, olio di palma…), quello guatato con ineffabile sussiego come l’origine dei nostri mali. Delegando, all’opposto, a un alimento “miracoloso” il potere di riscattare la nostra vita. Senza le coordinate della composizione corporea si galleggia sui miasmi irrisolti di un passato che non passa fatto di modelli alimentari e di allenamento scelti a caso nelle acque limacciose delle mode e la cui credibilità è pesata solo dalla militanza dei tanti devoti, meglio se abitué delle unte passerelle dello star system. |