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  a cura di Orazio Paternò
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CURCUMA: SPAZIO ALLA SPEZIA…?

Se mi fermassi agli studi preliminari sugli effetti della CURCUMINA, avrei da svuotare una valigia di aggettivi e di entusiasmi. A questo stadio, infatti, la sostanza ha dimostrato proprietà:

 

  1. ANTIOSSIDANTI
  2. ANTINFIAMMATORIE
  3. ANTITUMORALI

 

Sapendo che il diavolo si nasconde nei dettagli, cerchiamo di trovare quei particolari che rendono la curcuma, anzi, la CURCUMINA, un elemento con lo zaino pieno delle classiche promesse che rischiano di infrangersi contro gli scogli della complessità…

 
 
Journal of Clinocal Psychopharmacoogy, 2008

Studio di 6 mesi su 38 soggetti con Alzheimer. Nonostante i risultati promettenti, si augurano ulteriori ricerche di maggiore durata e con campioni più ampi

 

E le ulteriori ricerche sono arrivate, pubblicate nel 2012  su Alzheimer’s Research and Therapy.

Studio placebo-controllo condotto su 36 pazienti con Alzheimer da basso a moderato livello. Durata di 24 settimane con somministrazione orale di pillole di curcumina. Nessuna prova di efficacia oltre al fatto che il composto orale ha dimostrato una scarsa biodisponibilità

 

The International Journal of Biochemistry & Cell Biology. 2009 stila un elenco ben nutrito di studi degli effetti della CURCUMINA su:

 

  1. malattie neurodegenerative
  2. malattie cardiovascolari
  3. malattie polmonari
  4. malattie metaboliche
  5. malattie autoimmuni
  6. tumori

 
 

QUASI TUTTI STUDI CONDOTTI IN VITRO, EX-VIVO O SUI TOPI

      INOLTRE, PER COME TUTTE LE RICERCHE CHE NON HANNO ANCORA RISPOSTE CERTE, CHIOSA DICENDO: “FURTHER CLINICAL TRIALS ARE NEEDED”

 

 

 

 

PLoS One., 2012: si parla della curcumina come aiuto contro il tumore esofageo. Studi in vitro

 

 
E venne il 2014, quando anche l’osteoartrite ha fatto capolino nella folta galassia delle possibilità terapeutiche della curcumina.  La rivista Clinical Intervention in Aging ha pubblicato una ricerca che potrebbe offrire speranza alle ginocchia butterate dall’osteoartrite e agli stomaci insultati dall’uso cronico di antinfiammatori non steroidei per sedare i dolori.

I ricercatori si sono soffermati sulle proprietà antinfiammatorie della curcumina per offrire ai pazienti con osteoartrite e intolleranti agli effetti avversi gastrointestinali degli antinfiammatori non steroidei un’alternativa altrettanto efficace.

L’effetto antinfiammatorio della curcumina è INIBENTE su una serie di molecole infiammatorie come:

  • fosfolipasi
  • lipossigenasi
  • COX-2
  • leucotrieni
  • trombossani
  • prostaglandine
  • collagenasi
  • elastasi
  • ialuronidasi
  • TNF-α
  • IL-1-8-12

 

Inoltre si è scoperto (Osteoarthritis Cartilage. 2010) che il diferuloilmetano (il principio attivo della curcumina) protegge i condrociti da certe molecole avverse e previene l’apoptosi dei condrociti

 

Si è operato un confronto sul potere antinfiammatorio di IBUPROFENE (1200 mg/day) ed ESTRATTI di CURCUMA DOMESTICA (1500 mg/day) per 4 settimane. Gli estratti di curcuma hanno dimostrato di avere lo stesso effetto dell’Ibuprofene nella riduzione del dolore e nel miglioramento funzionale. Gli estratti di curcuma hanno dato meno effetti collaterali a livello gastrointestinale. Tutto bene, allora? Leggete bene la quantità di curcumina utilizzata nello studio, rapportatela a quanta  curcuma è necessario assumere e…leggete più avanti.

  

 

La rivista Cancer Letter (2015) ha pubblicato uno studio concluso con una dichiarazione certamente incoraggiante: la curcumina rappresenta un possibile aiuto in combinazione alla CHEMIOTERAPIA come risultato da studi condotti su colture di cellule (ex vivo) provenienti da pazienti oncologici

 

Sempre 2015, la rivista Food and Chemical Toxicology ci dice che la curcumina ha dimostrato potenzialità nel trattamento di numerose malattie degenerative e su base infiammatoria e ossidativa PURCHÈ SIANO SUPERATE LE LIMITAZIONI RELATIVE ALLA BIODISPONIBILITÀ DELLA SUA ASSUNZIONE PER VIA ORALE

 

Rincara la dose Scientific Reports, nel 2016: “La curcumina è un prodotto naturale con diverse attività biologiche e numerose potenziali applicazioni cliniche. Comunque la sua bassa biodisponibilità sistemica impedisce di esplicare i potenti effetti farmacologici e ostacola l’applicazione clinica”

  

PRIMO DATO

CURCUMA…CURCUMINA…SONO LA STESSA COSA?

Non proprio. La curcuma è la spezia, la curcumina è il pigmento estratto dalla curcuma e che contiene il principio attivo, il diferuloilmetano. Quella tra CURCUMA e CURCUMINA è una differenza significativa perché tutte le ricerche citate fanno riferimento alla curcumina estratta e somministrata a dosi farmacologiche. Nulla a che vedere con la curcumina contenuta nella curcuma usata nei dosaggi da tavola. Come adesso vedremo, è la quantità che fa la differenza. Ma non solo…

 

SECONDO DATO

PROBLEMA DELLA QUANTITÀ

La curcumina è stata utilizzata in dosi che vanno da un minimo di 1,3 gr fino ad un massimo di 4 gr. Quanta curcumina si trova in 100 gr di curcuma? Pochina, solo 3.14 grammi. Meno ancora nel curry (Nutrition and Cancer, 2006; Cancer Prevention Research (Phila)., 2011). Certo, sarebbe la dose corretta per godere dei potenziali benefici sulla salute, ma…chi assumerebbe un’etto di questa spezia ogni giorno?

Bene, ci sono gli integratori che ci dispensano dall’ingozzarci di curcuma: confezionano in una pillola la dose necessaria per un possibile effetto salutistico.

Purtroppo non basta…

 

TERZO DATO

LA BIODISPONIBILITÀ

Sia che facciate tuffi carpiati quotidiani nella curcuma o ingolliate pillole di integratori di curcumina, il problema resta lo stesso: assorbimento e assimilazione sono resi difficili dalla instabilità del pH intestinale, dalla scarsa stabilità in acqua, dalla pessima biodisponibilità orale e dalla rapida eliminazione. Quella della biodisponibilità è una delle sfide che la scienza sta cercando di vincere. Insieme alla dimostrazione inconfutabile che sugli esseri umani la curcumina abbia tutti gli effetti descritti. Ma sono ancora dei nodi da sciogliere e si galleggia nel mare delle ipotesi.

  

 

 

CONCLUSIONE

In un universo, quello del cibo come ossessione o come totem salvifico, fatto inevitabilmente di inganni che si manifestano con puntuale ricorsività, anche quando appare qualcosa con un interessante viatico di promesse, gli imbonitori tradiscono il loro feticismo per le illusioni.

Il consumatore, da parte sua, non cerca la distanza sistematica dal già visto e sentito. E coltiva l’acritica speranza che questo sia il miracolo definitivo. “Dosaggi farmacologici”, “scarsa biodisponibilità per via orale”, “conclusioni da verificare”…sono note che cancella dallo spartito della ragione. Non le vuole sentire. Meglio cedere alle facili seduzioni dei messianici imbonitori.

Guai a invocare la precauzione: si stura l’indignazione e si adombra il sempreverde complotto di Big Pharma che ci terrebbe nascosta una cura miracolosa a costo zero.

Dunque, in attesa che proprio Big Pharma porti a termine gli studi rigorosi sulla curcumina e riesca a distillare un prodotto tanto efficace quanto promesso dagli studi preliminari…via libera a overdosi di curcuma come unguento miracoloso. Questo e tanto altro vi attende  nello Stato del Marketing, dove regnano sua maestà l’Illusione e il suo principe, la Debolezza Umana…

 

 

 

L’ETILOMETRO DELLA SALUTE

IL MITO DELLA MODICA QUANTITÀ 

 


Già il virus del dubbio era stato inoculato nel 2007 dalla metanalisi pubblicata su Annals of Epidemiology (Moderate alcohol use and reduced mortality risk: systematic error in prospective studies and new hypotheses). Oggi la conferma da una poderosa metanalisi e revisione sistematica targata Journal of Studies on Alcol and Drugs, 2016. Un lavoro immenso, che ha esaminato un campione di quasi quattro milioni di persone, protagoniste di ben 87 studi. 
RISULTATO: IL BEVITORE MODERATO DI ALCOL NON VIVE PIÙ A LUNGO DELL’ASTEMIO. Allora perché per anni si è suonata la partitura (stonata) del moderato bevitore (1.3 – 24.9 gr di etanolo al giorno) di alcol più protetto dell’astemio da malattie cardiovascolari e da tutte le cause di mortalità? Per un semplice errore metodologico: tra gli astemi venivano reclutati anche gli ex bevitori (dalla salute già compromessa, dunque) o i soggetti che per malattia, assunzione di farmaci o anzianità hanno smesso di bere. Un pentolone, quello dei non bevitori, in cui sono stati inseriti gli ingredienti che non avevano i numeri per apparire in ricetta. 
Bere modiche quantità di alcol non allunga la vita. 
Certo, c’è stata una disattenzione a certa grammatica scientifica, ma la scienza ha la forza e la disponibilità a emendare i propri errori strada facendo. Nulla a che vedere con le sacche di settarismo delle pseudoscienze i cui dogmi non vogliono franare neppure di fronte alle evidenze.
P.S.: detto questo, continuerò a bere un po' di vino ai pasti. Ma senza aggrapparmi alla retorica della salute.

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA (alcol)

Ann Epidemiol. 2007.
Moderate alcohol use and reduced mortality risk: systematic error in prospective studies and new hypotheses.
Fillmore KM, Stockwell T, Chikritzhs T, Bostrom A, Kerr W.

J Stud Alcohol Drugs. 2016 
Do "Moderate" Drinkers Have Reduced Mortality Risk? Systematic Review and Meta-Analysis of Alcohol Consumption and All-Cause Mortality.
Stockwell T, Zhao J, Panwar S, Roemer A, Naimi T, Chikritzhs T.

 

  

BIBLIOGRAFIA (curcuma)

PLoS One. 2012.

Curcumin induces cell death in esophageal cancer cells through modulating Notch signaling.

Subramaniam D, Ponnurangam S, Ramamoorthy P, Standing D, Battafarano RJ, Anant S, Sharma P.

 
Cancer Lett. 2015.

Curcumin inhibits cancer stem cell phenotypes in ex vivo models of colorectal liver metastases, and is clinically safe and tolerable in combination with FOLFOX chemotherapy.

James MI, Iwuji C et al.

 

Int J Mol Sci. 2014.

Potential application of curcumin and its analogues in the treatment strategy of patients with primary epithelial ovarian cancer.

Terlikowska KM, Witkowska AM, Zujko ME, Dobrzycka B, Terlikowski SJ.

  

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2637808/table/T1/

   

J Clin Psychopharmacol. 2008

Six-month randomized, placebo-controlled, double-blind, pilot clinical trial of curcumin in patients with Alzheimer disease.

Baum L, Lam CW, Cheung SK, Kwok T, Lui V, Tsoh J, Lam L, Leung V, Hui E, Ng C, Woo J, Chiu HF, Goggins WB, Zee BC, Cheng KF,Fong CY, Wong A, Mok H, Chow MS, Ho PC, Ip SP, Ho CS, Yu XW, Lai CY, Chan MH, Szeto S, Chan IH, Mok V.

 

Alzheimers Res Ther. 2012.

Oral curcumin for Alzheimer's disease: tolerability and efficacy in a 24-week randomized, double blind, placebo-controlled study.

Ringman JM, Frautschy SA, Teng E, Begum AN, Bardens J, Beigi M, Gylys KH, Badmaev V, Heath DD, Apostolova LG, Porter V, Vanek Z, Marshall GA, Hellemann G, Sugar C, Masterman DL, Montine TJ, Cummings JL, Cole GM.

 

Clin Interv Aging. 2014 Mar.

Efficacy and safety of Curcuma domestica extracts compared with ibuprofen in patients with knee osteoarthritis: a multicenter study.

Kuptniratsaikul V, Dajpratham P, Taechaarpornkul W, Buntragulpoontawee M, Lukkanapichonchut P, Chootip C, Saengsuwan J, Tantayakom K, Laongpech S.

 

Food Chem Toxicol. 2015

The beneficial role of curcumin on inflammation, diabetes and neurodegenerative disease: A recent update.

Ghosh S, Banerjee S, Sil PC.

 

Cancer Prev Res (Phila). 2011

Phase IIa clinical trial of curcumin for the prevention of colorectal neoplasia.

Carroll RE, Benya RV, Turgeon DK, Vareed S, Neuman M, Rodriguez L, Kakarala M, Carpenter PM, McLaren C, Meyskens FL Jr, Brenner DE.

 
Nutr Cancer. 2006.

Curcumin content of turmeric and curry powders.

Tayyem RF, Heath DD, Al-Delaimy WK, Rock CL.

  

Osteoarthritis Cartilage. 2010

Biological actions of curcumin on articular chondrocytes.

Henrotin Y, Clutterbuck AL, Allaway D, Lodwig EM, Harris P, Mathy-Hartert M, Shakibaei M, Mobasheri A

 
Int J Biochem Cell Biol. 2009

Potential therapeutic effects of curcumin, the anti-inflammatory agent, against neurodegenerative,cardiovascular, pulmonary, metabolic, autoimmune and neoplastic diseases.

Aggarwal BB, Harikumar KB.

 
Sci Rep. 2016

How does curcumin work with poor bioavailability? Clues from experimental and theoretical studies.

Shen L, Liu CC, An CY, Ji HF.

 

 


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