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a cura di Orazio
Paternò
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ILLUSIONISMI CARTILAGINEI Tra
i supplementi pro-cartilagine
i più noti sono quelli a base di GLUCOSAMINA e CONDROITINA, componenti
naturali della cartilagine umana. E’ stato ipotizzato che la
loro disponibilità
siano il fattore limitante nella sintesi dei glicosaminoglicani
alla base della cartilagine. Questi supplementi
agirebbero sopprimendo o riducendo l’espressione di molti
mediatori di
citochine della degradazione della cartilagine articolare e la loro
combinazione
sarebbe un toccasana nel modulare il metabolismo della matrice
cartilaginea
articolare
(International Journal of Rheumatic Desease,
2011).
Passiamo al 2005, quando il gruppo COCHRANE
(studiosi
indipendenti che analizzano tutti gli studi pubblicati su un certo
argomento
facendo il punto della situazione) ci dice, perentorio: la glucosamina è efficace come un
placebo (“Glucosamine
was as safe as
placebo”). L’anno
successivo (2006)
il New
England Journal of Medicine pubblica uno studio
condotto su 1583
pazienti con dolori osteoartritici alle ginocchia trattati con glucosamina e condroitin-solfato da soli
o in combinazione. In entrambi i casi non c’è
stata una riduzione
efficace del dolore Nota:
l’efficacia di questi integratori si misura attraverso dei
questionari (le
scale di Lequesne
e WOMAC) che danno
un punteggio al livello del dolore. Se il punteggio migliora in maniera
stabile
e significativa, l’efficacia del trattamento viene
riconosciuta di conseguenza. 2007. La
rivista Drugs Aging
è tiepidamente possibilista. Sulla base di studi
controllati, randomizzati e metanalisi, conclude che il glucosamin-solfato
e il condroitin-solfato
hanno un debole-moderato effetto sul dolore osteoartritico, sebbene la
cosa sia
ancora dibattuta. Praticamente un nulla di fatto. 2008.
Arthritist and
Rheumatism segue per
due anni pazienti trattati con celecoxib
(glucosamina
e condroitin-solfato da soli o combinati) o placebo. Nessun differenza
tra i
due trattamenti nel ridurre la perdita dello spazio articolare. 2009.
Arthroscopy pubblica
una revisione di studi in cui boccia senza
appello l’uso singolo di glucosamin-solfato,
glucosamin-cloridrato e
condroitin-solfato. Ma dichiara che molti studi hanno confermato una
riduzione
del dolore osteoartritico nella combinazione di glucosamina e
condroitin-solfato. Siamo a cavallo? Ci sono serie speranze di vedere
sfumare
gli asfittici dolori alle ginocchia di chi ha della cartilagine un
pallido
ricordo? Non proprio… 2010. Il
British
Medical Journal
pubblica una revisione di studi la cui conclusione
lascia spazio a pochi dubbi: “Rispetto
al
placebo, glucosamina, condroitina e la loro combinazione non riduce il
dolore
articolare o ha un impatto sul restringimento dello spazio
articolare”. Da
cui il diktat: “Le
autorità e le
assicurazioni sanitarie non dovrebbero coprire i costi di queste
preparazioni,
e si dovrebbero scoraggiare nuove prescrizioni a pazienti non ancora
trattati”
Stesso
anno, stessa storia. La rivista Annals
of the Rheumatic Desease
pubblica uno studio durato due anni su 662 pazienti con osteoartrite
alle
ginocchia trattati con placebo o il già noto celecoxib.
Anche stavolta i
risultati sulla scala WOMAC non sono stati degni di nota 2012. L’Agenzia Europea per la Sicurezza alimentare (EFSA) con sede a Parma è secca: “Nessuna relazione di causa-effetto tra l’assunzione di glucosamina e il mantenimento di una normale cartilagine articolare” 2013.
Siamo
quasi ai giorni nostri e la rivista International
Journal of Clinical Practise
pubblica
un lavoro molto rigoroso sotto il profilo metodologico. Si
tratta di una metanalisi di studi
randomizzati, in
doppio cieco, placebo-controllo che ha coinvolto 3159 pazienti con
osteoartrite
e trattati con glucosamin-solfato e
cloridrato (GS e GH). Entrambe le forme di glucosamina
non hanno dimostrato benefici sul dolore alle
ginocchia, anche dopo 6 mesi di trattamento.
A PROPOSITO
DI CARTILAGINE
E STREGONERIE… …il campionario degli integratori miracolosi, cioè quelli sospesi tra riti sciamanici e teorie pseudoscientifiche, cerca facili sensazionalismi accostandosi ad animali esotici e mitizzati nell’immaginario popolare. E la ciarlataneria parte già a metà dell’opera. È il caso della celebre CARTILAGINE DI SQUALO la cui fama nacque sulla base di un sillogismo tanto strampalato quanto dannoso per la salute e i portafogli di ammalati e consumatori. Si diceva: il tumore vive grazie all’apporto di sangue, la cartilagine non è irrorata dal sangue DUNQUE gli squali che hanno uno scheletro tutto di cartilagine non sono colpiti da tumori. E la loro cartilagine diventerebbe per noi terapia anticancro di ineffabile efficacia. Questo in sintesi il ragionamento che ha alimentato un enorme mercato di integratori anticancro a base di estratti di cartilagine di squalo (filtrati cellulari, derivati enzimatici…il più noto è l’AE-941, fattore antiangiogenico risultato efficace solo in laboratorio). Cosa non fila nel ragionamento? Quali prove ci sono a favore?
1. non è vero che gli squali non sviluppano i tumori. È semplicemente difficile individuarli. Nonostante tutto l’Istituto Americano dei tumori negli animali ha raccolto e catalogato 42 casi di tumori negli squali 2. ammesso e non concesso che negli squali l’incidenza dei tumori sia bassa, resta una pratica più esoterica che scientifica quella di mangiarseli. Nutrirmi delle carni di un animale protetto dal cancro mi permetterà di “assorbire” le sue virtù. Così, senza prove e verifiche… 3. tutte le cartilagini non sono irrorate dal sangue. Allora perché scegliere proprio la cartilagine di squalo e non quella di mucca o di maiale? Forse perché il potere evocativo dell’esotico squalo non ha concorrenti nella grigia zoologia nostrana? 4. al netto di questi semplici ragionamenti, negli anni Novanta è stata comunque avviata la ricerca. Partendo da studi in vitro che parevano incoraggianti. Inevitabile la sperimentazione sull’uomo, a questo punto. Con risultati deludenti. Le prove fatte su pazienti oncologici non hanno dato nessun beneficio, né in termini di sopravvivenza, né di qualità della vita. Nel 2010 è stato condotto uno studio che combinava gli estratti di cartilagine di squalo alla chemioterapia. Nessun effetto aggiuntivo rispetto all’uso della sola chemio. Ma il commercio (legale) di integratori a base di estratti di cartilagine di squalo continua. Nei migliori rivenditori della Terra di Mezzo. Gli squali ringraziano. SITOGRAFIA:
The effect of glucosamine and/or chondroitin
sulfate on
the progression of knee osteoarthritis:
a report from the
glucosamine/chondroitin arthritis intervention
trial.
Effects of
glucosamine, chondroitin,
or placebo in patients
with osteoarthritis of hip or knee: network meta-analysis.
Efficacies of
different preparations of
glucosamine for the treatment of osteoarthritis: a meta-analysis of
randomised,
double-blind, placebo-controlled trials.
Glucosamine and chondroitin for
treatment of osteoarthritis: a
systematic quality assessment and meta-analysis.
Glucosamine and
chondroitin sulfate as
therapeutic agents for knee and hip osteoarthritis.
A review of
evidence-based medicine for
glucosamine and chondroitin sulfate use in knee osteoarthritis.
Glucosamine therapy for treating osteoarthritis.
Clinical
efficacy and safety of glucosamine,
chondroitin sulphate, their combination, celecoxib
or placebo taken to treat
osteoarthritis of the knee: 2-year results from GAIT.
Glucosamine,
chondroitin sulfate, and the two
in combination for painful knee osteoarthritis.
Evaluation of shark cartilage in
patients with advanced cancer: a North Central Cancer Treatment
Group trial
Shark cartilage, cancer and the
growing threat of
pseudoscience
Chemoradiotherapy
with or without AE-941 in
stage III non-small cell lung cancer: a randomized
phase III trial.
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