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a cura di Orazio
Paternò
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AMMINISTRARE
LA PAURA
DEL CANCEROGENO Non è mai esausta la parabola dei terroristi alimentari il cui pudore in disarmo non mostra nemmeno un sussulto di fronte alla possibilità commerciale di sfruttare la paura (legittima) del tumore. Tutto, pur di drenare proseliti e prebende. Il parassita obbligato della paura trova subito alloggio nelle truppe cammellate dei cacciatori di peste, quelli che hanno bisogno di una “piaga” su cui scaricare tutto il proprio carico di livore, di paure e di ansie esistenziali. La restante diffusione avviene per contagio. Tre gli ingredienti basici per mettere a punto la miscela virale, dove la documentazione scientifica è un'assente giustificata in perfetta continuità ideologica con la diffusione del terrore
Fermiamoci
su questo ultimo punto, quello cruciale. IARC è acronimo di International
Agency for
Research on Cancer, l'organismo internazionale, con
sede a Lione,
in Francia,
che tra i vari compiti svolti, detta le linee guida
sulla classificazione del rischio relativo ai tumori di agenti chimici
e
fisici. L'agenzia intergovernativa IARC è parte dell'Organizzazione
mondiale della sanità (OMS),
delle Nazioni
Unite. Agenti,
miscele ed esposizioni, sono suddivisi in cinque
categorie: 1-2-2A-2B-3-4 Le categorie sono in senso di decrescente pericolo cancerogeno per l’uomo: da “cancerogeno per l’uomo” a “probabilmente non cancerogeno per l'uomo”. I miserandi estensori di allarmismi ingiustificati puntano a caso il dito lungo le colonne dell’inventario IARC dei cancerogeni (certi, possibili e probabili) e individuano un elemento. Assicurando la promessa apocrifa di aver trovato la soluzione a tutti i nostri mali. Una soluzione che racchiude un elenco di inesattezze lungo quanto un’autostrada.. Cito le più gravi (e grevi): 2. La più avvilente: non distinguere tra sostanze cancerogene certe, possibili e probabili 3. La più miope: non distinguere tra i risultati da sperimentazione animale e umana
Peccato che questo indecente concentrato di marchettismo demagogico, di per sé debolissimo sul piano scientifico, se fosse vero ci costringerebbe a vivere di pura aria. Dando la stura ai Brethariani e al loro assurdo ascetismo radicale (vivere di aria e di luce). Perché presi alla lettera e senza alcuna specifica gli elenchi IARC metterebbero l’etichetta di “cancerogeno” a tutto ciò che è commestibile. O quasi. Paradigmatico
fu il caso del
metileugenolo, molecola presente
nel basilico per preparare il pesto. Una
ricerca ne dimostrò il potenziale cancerogeno a dosi
elevatissime nei topi. Con cronometrica tempestività, alcuni
corsivi in cerca
di lettori o alcuni ricercatori in cerca di riflettori hanno suonato
all’unisono lo spartito (stonato) del pesto cancerogeno. Ma
una lettura scientifica della vicenda ci ha consegnato un
orizzonte dai toni molto più rassicuranti. La
rivista Food and
Chemical Toxicology (2002)
che ha pubblicato una revisione
di studi sulla sicurezza della sostanza ha concluso che “l’esposizione al
metileugenolo
derivante dal consumo di cibi non produce un significativo rischio di
cancro”
I
funghi contengono idrazine
(categoria 2B, possibili cancerogeni per
l’uomo) La
senape contiene l’allil
isotiocianato. Cancerogeno in esperimenti animali Cuocete
la carne alla griglia? Vi piace la crosta
abbrustolita del pane? le patatine fritte ben dorate? I cetrioli
sottaceto? Contengono
tutti sostanze classificate
come cancerogene dalla IARC.
Nel caffè, per sempio, ci sono 70 sostanze cancerogene (tra cui l’acido caffeico, categoria 2B - possibili cancerogeni per l’uomo - presente anche in propoli, cicoria, carciofo, piselli e fragole). CONCLUSIONE Dovrebbe
essere una deformazione calcificata nelle eliche del vostro DNA quella
di non
lasciarsi sedurre dai facili sensazionalismi dei demagoghi in cerca di
applausi
che di fronte alle evidenze scientifiche mostrano tutti i loro
esondanti
limiti, fatti di concetti drenati dalle pseudoscienze e di abissi di
autoreferenzialità. Buon
caffè a tutti! SITOGRAFIA http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/ClassificationsAlphaOrder.pdf http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2007/07/30/pesto-cancerogeno/ http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-ec0871b0-e428-4746-852a-7b8e28ce0672.html Safety assessment of
allylalkoxybenzene derivatives used as flavouring substances - methyl
eugenol
and estragole. Smith RL, Adams TB, Doull J, Feron VJ, Goodman JI, Marnett LJ, Portoghese PS, Waddell WJ, Wagner BM, Rogers AE, Caldwell J, Sipes IG. |