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DIMAGRIMENTO
a cura di Orazio
Paternò
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BUFALE
AFFOGATE IN UN BICCHIER D’ACQUA Ogni giorno uno scienziato si sveglia e sa che deve correre più veloce dell’esperto da Bar Sport che nello stesso istante diffonde nuove, terrorizzanti bugie. L'ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO, sia del rubinetto che in bottiglia, non poteva sfuggire alle sciocchezze espettorate dai fiati ispessiti dal vino dei distributori seriali di bufale
L’arsenico delle acque è quello presente in natura. Mentre quello immesso nell’ambiente dalle attività industriali si sta riducendo sempre più grazie al rispetto della normativa vigente da parte delle aziende e produttori (http://www.ordinemedicilatina.it) tabella IARC Da alcuni anni gira questa tabella che mette in guardia il consumatore da presenze “preoccupanti” di arsenico in certe marche di acque in bottiglia. I dati sono corretti e fanno riferimento a una indagine realizzata nell’ambito del progetto Atlante Europeo dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group (pubblicata nel maggio 2010 dalla rivista ‘Le Scienze’) che ha permesso di conoscere tutti i valori relativi alla composizione delle acque minerali europee Livelli arsenico tollerati: direttiva europea numero 83 del novembre 1998 Il limite di 10 microgrammi al litro è quello più restrittivo in assoluto ed è considerato tollerabile anche per i bambini LE DOSI…LE DOSI… Allora, accertato che l’arsenico inorganico non è un toccasana per la salute e che è stato ritrovato – in quantità variabili – in tutte le acque imbottigliate (ma anche di rubinetto)…è sufficiente per dichiarare l’emergenza? No, almeno finché si fanno i conti senza l’oste. In questo caso il taverniere è rappresentato dalla dose di sicurezza della sostanza Come si legge nelle varie tabelle, in tutti i casi l’acqua minerale in vendita presenta concentrazioni di arsenico inferiori ai 9 µg/L. Mentre il limite di legge è di 10 µg/L, concentrazione al di sotto della quale l’impatto sulla salute umana è ininfluente, incluso il regolare utilizzo quotidiano sotto forma di acqua in bottiglia. A dispetto delle prefiche che lamentano continue deroghe al rialzo di ogni sostanza nociva, si sappia che la legislazione precedente a quella attuale poneva la soglia molto più in alto, a 50 µg/L ESEMPIO Uomo di Consideriamo il livello di arsenico inorganico tollerato dalla FAO/OMS: 3 microgrammi/kg peso TOT: 3 x
ACQUA
DEL RUBINETTO E ARSENICO
Salvo
alcuni casi di non conformità nel Lazio, per il resto
la situazione arsenico è sotto controllo. Anche da noi, a
Bergamo, dove le
acque di rubinetto registrano un livello di arsenico di 0.371
microgrammi/Lt.
Un uomo di ARSENICO NEI CIBI: CURIOSITÀ
Chissà cosa ne pensano gli oltranzisti del cibo vegetale…
Anche il rubinetto di casa è stato vittima di uno dei tanti onanismi sul nulla dei campioni di decathlon di isterie. I due nemici pubblici più gettonati dal mercato della paura sono anche gli erbicidi più utilizzati. Uno, l’ATRAZINA, erbicida in disuso dal 1992; l’altro, la TERBUTILAZINA, sostituto del primo
ATRAZINA In merito a questo
noto erbicida chiedo all’agronomo, ecotossicolgo e
divulgatore scientifico Donatello Sandroni se l’atrazina, avendo
dei tempi di permanenza molto
lunghi nelle falde, rappresenta un pericolo per la nostra
salute… “Preoccupanti
no” ci spiega
Sandroni, “per lo meno considerando la tossicologia. In
alcuni punti di
campionamento si trova ancora a qualche microgrammo di picco massimo
(tipo 3-4
se ricordo bene). Il fatto è che in Italia fu proibita nel
1992, ma il bando
definitivo a livello continentale cadde nel 2002. Quindi molti
agricoltori,specialmente lombardi e piemontesi, se l'andavano a
comprare in
Francia. Non a caso le concentrazioni in acque di falda continuarono a
salire
fino appunto al 2002. Poi il declino. Oggi quello che si trova
è lì da 15-20
anni e sparirà del tutto nei prossimi 20- dati 2013-14; ISPRA,
Edizione 2016 TERBUTILAZINA La terbutilazina è tuttora uno degli erbicidi più utilizzati in Italia (mais, sorgo). Anche questa sostanza è stata investita da un’immotivata onda terroristica, complice anche un articolo apparso sul LA STAMPA IL 13/09/2016
Per ora, con i dati a disposizione, non si può che concludere che per le acque profonde, a differenza di atrazina - che vi si accumulò in modo costante fino a raggiungere concentrazioni pari a diverse decine di microgrammi per litro - la terbutilazina questa tendenza all'accumulo non la mostra affatto (http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2016/09/14/l-emergenza-che-non-c-e/50109) dati
2013-14; ISPRA,
Edizione 2016 Se vedete il metabolita più alto del principio attivo è una coda di una contaminazione storica, dovuta alla persistenza ambientale della sostanza
I più celebri contaminanti dell’acqua destinata al consumo umano – arsenico, atrazina e terbutilazina – non hanno mostrato, attualmente, una presenza sufficiente a giustificare preoccupazione. Anche se il consumo di acqua toccasse livelli sovraumani. L’unico elemento presente a livelli preoccupanti è il bisogno di processare tutto ciò che ruota attorno alla nutrizione pescando a caso nelle acque limacciose di chi vive di spaccio di bufale. Purtroppo questa abitudine interessa un folto pubblico che dimostra di consumare le informazioni a spizzichi e bocconi, senza coordinate culturali. Guadagnando, a sua insaputa, un capitale di brutte figure. FONTI http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2016/09/14/l-emergenza-che-non-c-e/50109 https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/05/18/arsenico-acque-minerali-allarmismo/ http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:31998L0083&from=IT http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/ClassificationsAlphaOrder.pdf http://www.ordinemedicilatina.it/arsenico-13-domande-13-risposte/ http://www.lastampa.it/2016/09/13/scienza/ambiente/ http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/rapporti/rapporto-244/Rapporto_244_2016.pdf |