ANTIOSSIDANTI,
SEDUTTORI SERIALI AL TRAMONTO
Pare
irriverente, ma la pillola di antiossidante è
analcolica e innocua. Anche se la sua storia commerciale vanta un
repertorio di
(vane) promesse degno del più grande seduttore seriale di
immortalità: antiage-antitumorale-antirughe-antitutto-ciò-che
alimenta le nostre moderne ossessioni.
E invece, dopo un momentaneo cedimento a queste
prensili seduzioni, sia la
SALUTE che LA DURATA DELLA VITA hanno voltato le spalle al vile
traditore scoperto
in flagranza di reato, anche se differita. Dopo
anni di evidenze scientifiche in questa
direzione, nel 2015 lo ha ribadito con decisione un verdetto emanato
dall’autorevole tribunale-editoriale di NATURE, scolpendo nel marmo un
titolo inequivocabile, pur segnato da una vena di pessimismo:
“THE SCIENCE MITHS THAT WILL NOT
DIE”.
La
sentenza non cede un passo alla diplomazia: I
RADICALI LIBERI SONO SÌ, DANNOSI, MA NON POSSIAMO FARCI
QUASI NIENTE. E GLI
ANTIOSSIDANTI NON HANNO ALCUN PESO NEL RALLENTARE IL PROCESSO DI
INVECCHIAMENTO
(Le Scienze n.571 Marzo 2016).
Anzi,
usare gli integratori antiossidanti come palle
di cannone contro i radicali liberi può essere
un’arma a doppio taglio, dato
che l’olocausto biologico dei malcapitati mina un equilibrio,
quello tra
sistema ossidante e antiossidante, vero garante della salute. Il riscatto salutistico
attraverso la caccia
ossessiva al radicale libero ha mostrato la corda perché:
- Riduce
l’efficienza antiossidante endogena, cioè decima
le guarnigioni difensive antiossidanti ingaggiate dal nostro corpo (SdS, n.96-97, 2013)
- Taglia
“personale di guardia” dato che alcuni radicali
liberi sono antibatterici (SdS,
n.96-97, 2013)
- Beta
carotene, vit. E e alte dosi di vit A sono associate a un aumento di
mortalità per tutte le cause (Jama,
2013)
- Toglie fiato al potenziale
beneficio derivato dall’allenamento alla resistenza (Oxid Med Cell Longev; Strenght&Conditioning; 2012)
- L’esercizio
fisico promuove la sensibilità insulinica e gli adattamenti
del sistema antiossidante (SOD 1 e 2 e
glutatione perossidasi), benefici che vengono a mancare con
la supplementazione di antiossidanti (vitamina
C -1000 mg/die- e vitamina E -400 IU/die-) Proc
Natl Acad Sci U S A. 2009
- Topi
modificati geneticamente per sovraprodurre antiossidanti vivevano come
quelli normali; topi modificati geneticamente per sovraprodurre
radicali liberi vivevano come quelli normali (Aging Cell. 2009;
Genes
Dev. 2008)
- Non
c’è prova a supporto dell’uso di
supplementi di antiossidanti per la prevenzione primaria di malattie
croniche e della mortalità.
Recenti
studi clinici randomizzati (RCT) con basso rischio di bias e revisioni
sistematiche di studi clinici randomizzati a basso rischio di errore
hanno dimostrato che i supplementi di antiossidanti non sembrano
prevenire il cancro, le malattie cardiovascolari e la morte in
generale. Anzi, il beta-carotene, la vit. A e la vit. E possono
incrementare la mortalità. “La miglior forma di
antiossidanti sembra provenire dalla nostra dieta e non da pillole e
tavolette antiossidanti”, concludono gli
estensori della review (Curr Opin Clin Nutr Metab Care.
2014)
- Due
importanti lavori pubblicati dal The New
England Journal of Medicine (1993) avevano
sollevato facili entusiasmi su possibili benefici della vitamina E. I
plausi estatici e gli unanimi peana venivano intonati dalla stampa che,
come spesso accade, per fare cassa e share rimodella
l’informazione originale in formato evento epocale.
Fortunatamente la scienza:
A.
non
si lascia trascinare da conclusioni affrettate.
Gli
autori di ambedue gli articoli concludevano: “public
policy recommendations about the widespread use of vitamin E
should await the results of these trials”
B. si
corregge strada facendo.
In seguito si è accertata la presenza ingombrante,
negli studi, di fattori confondenti trascurati,
come il mancato
controllo dei livelli ematici di vit C e vit E e la scarsa correlazione
di
questi con l’ingestione dei nutrienti come dichiarato dai
questionari. Oppure
non si è considerato lo stile di vita in generale (pratica
sportiva, assenza di
alcol, fumo…) più salutare e tipico di chi
assumeva gli antiossidanti
- Un
lavoro pubblicato su The
Lancet nel 1993 (EURAMIC Study) scopriva che i
livelli di alfa-tocoferolo presenti
nel tessuto adiposo di soggetti infartuati e di controllo (sani) erano
molto simili. E che la vera differenza nel rischio di infarto la faceva
il fumo
- Le
trombe di Gerico hanno abbattuto anche uno degli ultimi miti resistenti
all’ossidazione del tempo e della ricerca: il resveratrolo. Antiossidante
presente nel vino (bisognerebbe assumere diversi litri di vino al
giorno per avere nel sangue una quantità apprezzabile di
resveratrolo, con buona pace del fegato), era stato correlato ad un
basso tasso di mortalità per infarto nei Francesi, proni a
una dieta molto grassa (vedi la voce “formaggi”),
ma innaffiata da messe di vino. Niente di più sbagliato.
Messa in controluce dallo studio MONICA dell’OMS , questa
semplice equazione vino
= cuore protetto ha rivelato una situazione
diversa: la mortalità cardiovascolare diminuisce linearmente
dai paesi del nord Europa a quelli del sud. Dunque una partita alla
pari sul fronte della mortalità cardiovascolare tra nord
Italia e sud della Francia. Una vittoria netta, invece, della Sicilia
sulla Norvegia. Il mito del “paradosso
francese” nacque sull’onda di uno studio
cosiddetto “ecologico” da cui risultò
che la Francia, messa in rapporto ad altri 21 paesi di pari livello
economico, presentava un basso tasso di mortalità per
malattie cardiache di origine coronarica (Lancet,
1994). L’elevato consumo di vino dei Francesi
partorì la correlazione di cui abbiamo appena parlato. Poi
venne fuori il limite di questi studi: non è possibile
sapere se tutte le persone decedute per problemi cardiaci fossero
astemie o bevitrici. Un “errore ecologico” che
è servito solo da propellente all’industria
dell’antiossidante cardioprotettivo
- In
una serie di lavori di vaglia (revisioni
sistematiche e metanalisi)
pubblicato nel 2004 da Lancet
e nel 2008 dalla Cochrane Database Systematic Reviews
si dichiarava: “Non
abbiamo la prova che i supplementi di antiossidanti possano prevenire
il tumore gastrointestinale; al contrario, sembrano incrementare la
mortalità in generale”
- Secco,
JAMA nel 2007: una
revisione sistematica e metanalisi che ha coinvolto 232. 606
partecipanti ha mostrato che “Il
trattamento con beta-carotene, vit A e vit E può
incrementare la mortalità”
- PLoS One,
in un rigoroso lavoro targato 2013 ci dice che gli effetti di beta-carotene, vit A e vit E sulla
mortalità paiono indifferenti se somministrate
all’interno delle RDA (dosi raccomandate), ma non si hanno
certezze. In ogni caso, le prove correnti (lo studio ha analizzato 53
studi clinici randomizzati per un totale di 250.000 partecipanti) sugli
effetti di questi antiossidanti su tutte le cause di
mortalità, la ricorrenza di malattie e la qualità
della vita NON SUPPORTANO IL RICORSO A
SUPPLEMENTI DI ANTIOSSIDANTI IN UNA POPOLAZIONE GENERALMENTE BEN NUTRITA.
Beta- carotene, vit A e vit E
a basse dosi possono avere effetti neutri o benefici sulla
mortalità, ma in accordo con le prove accumulate non si
possono escludere effetti avversi. Semplicemente manca questa
conoscenza, chiosano con onestà i ricercatori
CONCLUSIONE
Il mercato degli antiossidanti è l’ennesimo
esempio di marketing che lucra sulle speranze che segnano il repertorio
umano. Gli slogan degli integratori antiossidanti sono mossi tutti
dallo stesso adagio: “I radicali liberi uccidono, fanno
invecchiare precocemente e portano malattie. Noi siamo la
salvezza”. Ad oggi, il 52% degli Americani assume integratori
di antiossidanti. Eppure resta un popolo afflitto da un alto tasso di
mortalità rispetto a 17 paesi di area OCSE (tra cui
l’Italia).
Malattia e invecchiamento sono problemi di enorme
complessità dove tanti attori recitano un ruolo (DNA,
sedentarietà, cattiva alimentazione, fumo,
alcol…). Affidare la nostra qualità della vita
all’antiossidante è stato per tante stagioni il
mesto metronomo del mercato della salvezza
prêt-à-porter ed è servito solo a
spargere grigiore pseudoscientifico. Facciamo uno sforzo e chiudiamo
una volta per tutte il catalogo del
déjà-vu…
Per altri articoli su multivitaminici e antiossidanti:
http://www.nutrizionesport.com/multivitaminici%20e%20antiossidanti.html
http://www.nutrizionesport.com/radicali%20liberi.html
BIBLIOGRAFIA
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Bjelakovic G, Nikolova D, Gluud C.
• Le Scienze n.571, marzo 2016
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http://www.olioofficina.it/saperi/salute/cibo-e-antiossidanti-cosa-c-e-di-vero.htm
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